L'obiettivo è “tutelare i diritti dei sardi e avere una soluzione definitiva e strutturale al problema energetico, tale da poter garantire un futuro adeguato al territorio e al sistema produttivo”.

Così in una nota la Regione Sardegna ha annunciato nella tarda serata di ieri che impugnerà il decreto energia firmato dal governo il 31 marzo scorso: "Il ricorso è in via di predisposizione - si legge in una nota - e sarà presentato nei prossimi giorni”.

Il provvedimento del governo individua le opere e le infrastrutture necessarie al phase out dall'utilizzo del carbone nell'Isola e alla decarbonizzazione dei settori industriali della regione, secondo quanto previsto dal Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec). Tra le opere considerate urgenti, anche la realizzazione di una nuova capacità di generazione a fonte rinnovabile e di adeguate risorse di accumulo dell'energia.

LA DISCUSSIONE – Ieri c’è stata una lunga seduta dell'Assemblea sarda dedicata alla discussione di un ordine del giorno unitario contro il proliferare di richieste di concessioni (ad oggi sono 13) per parchi eolici offshore nei mari sardi.

"Il governo non può accantonare la leale collaborazione istituzionale, non può venir meno ai principi che sono sanciti dalla Carta costituzionale e non può dimenticare che la materia energetica è una materia concorrente", spiega nella nota l'assessore regionale all'Industria Anita Pili. "E' innegabile che la Sardegna sia stata protagonista in tutte le occasioni in cui è stato necessario rivendicare la propria autonomia, i propri diritti e lo ha fatto in maniera concreta", ha aggiunto l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, Gianni Lampis.

Le perplessità sul ruolo della Regione nell'iter del Dpcm hanno convinto alcuni ad astenersi rispetto al documento unitario contro le pale, altri a ritirare la firma, altri ancora a uscire al momento del voto. Alla fine, l'approvazione è arrivata ma non all'unanimità.

L’odg impegna il presidente della Regione a “intraprendere ogni possibile iniziativa con il Governo per una moratoria al rilascio delle concessioni per l'installazione a fini speculativi di parchi eolici, a proteggere il mare come bene comune riconosciuto ed identitario della Sardegna, ad aggiornare il Piano energetico regionale e disegnare una mappa delle fonti che tenga conto delle caratteristiche peculiari dei territori”.

(Unioneonline)

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