La moratoria contro l'eolico prima di tutto. Anche delle Province. Così hanno deciso i capigruppo e mercoledì così avverrà in Aula.

Dopo schermaglie e mediazioni, il disegno di legge 15 sulle "Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistici e ambientali" potrà ambire al rango di norma. L'opposizione annuncia emendamenti.

Il relatore di maggioranza sarà il pentastellato Roberto Li Gioi: «La legge ha natura transitoria e di salvaguardia», argomenta Li Gioi, presidente della commissione Ambiente e Urbanistica. «Ci prendiamo 18 mesi in cui, a parte alcune eccezioni, è bloccata la realizzazione di tutti i nuovi impianti di produzione e accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili». Nel frattempo che cosa accadrà? «In primo luogo sarà la Regione a individuare le aree idonee. Poi provvederemo all'aggiornamento, adeguamento e completamento del Ppr, estendendolo alle aree interne. Nel parere che ci ha inviato l'altro ieri, ce lo chiede anche il Cal, il Comitato delle autonomie locali. Dicendo che i territori delle aree interne sono quelli più fragili e, quindi, "esposti alla famelica espropriazione da parte di operatori economici e finanziari privi di qualsiasi scrupolo e trasparenza".

Per Li Gioi c'è un altro obiettivo che l'Esecutivo può darsi nei diciotto mesi di time out: «Dobbiamo aggiornare il Pears, il Piano energetico ambientale della regione sarda».

Il Pd, per voce del capogruppo Roberto Deriu, avverte: «Il dl è stato concordato a maggioranza con la linea di approvarla. Non dobbiamo correre, deve esserci un discorso teso ad avere la legge migliore possibile».

Duro il capogruppo dei Riformatori Umberto Ticca: «A quattro mesi dalle elezioni siamo al punto di partenza e la Giunta Todde non ha fatto nulla per bloccare la speculazione», osserva. «Serve il coraggio di opporsi e la forza di proporre un'alternativa che possa permettere una transizione energetica rispettosa della nostra terra».

Lorenzo Piras

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