Il Partito democratico taglia i ponti con il suo ex segretario dopo che Matteo Renzi ha respinto anche l'ultima mediazione e aperto la crisi di governo.

Per la leadership guidata da Nicola Zingaretti le alternative sono due: o un governo Conte sostenuto dai responsabili, o un governo Cartabia che traghetti l'Italia alle elezioni anticipate quest'estate. Il Pd non sosterrebbe un governo di larghe intese con la destra e non vale la pena pensare a un premier come Dario Franceschini: i Cinque stelle non lo sosterrebbero.

In casa Nazareno si lavora dunque per non far cadere il governo: se si paleserà da qui a lunedì "alla luce del sole" un nuovo gruppo che sostenga il governo "europeista" di Conte in Aula, ben venga, spiega Nicola Zingaretti nel pomeriggio ai segretari regionali, in nome della responsabilità e della necessità di evitare in piena pandemia Covid di aprire una crisi che porti il Paese al voto.

La partita dei "responsabili" però non è chiusa, aggiungono al Nazareno. Ed è questa l'ultima scommessa di Renzi, che l'operazione di Conte fallisca e apra la strada a un nuovo premier. Per l'ex presidente del Consiglio, che in giornata si fa vedere a una riunione in videoconferenza con i senatori Iv, la partita è un'altra: "Stanno giocando il tutto per tutto. Se vincono martedì avranno 163 voti e nascerà il governo Conte-Mastella. Se perdono dovranno tornare a parlare con noi".

(Unioneonline/D)
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