Il governo ha deciso di impugnare la legge regionale sarda approvata all'unanimità il 30 giugno scorso e che stanzia venti milioni di euro per la proroga al 31 dicembre del personale (sanitario e amministrativo) reclutato per l'emergenza Covid, oltre a sei milioni per la proroga dei medici delle Usca.

Ma, come sottolinea in una nota il governatore Christian Solinas, "le risorse stanziate per non disperdere quelle preziose professionalità, che hanno dato un contributo fondamentale quando il Covid era una minaccia, non sono a rischio". Quindi, "i medici e gli operatori oggi in servizio, i cui contratti sono stati prorogati sino alla fine dell'anno, continueranno la loro indispensabile attività".

Il Consiglio dei ministri ha sollevato delle eccezioni che riguardano esclusivamente il comma 2 dell'articolo 2 della legge, provvedimento di natura straordinaria promosso dalla Regione Sardegna con l'obiettivo di abbattere le liste d'attesa e il recupero di tutte le prestazioni rimaste indietro proprio a causa del Covid e garantire così in maniera uniforme i livelli essenziali d'assistenza su tutto il territorio e che, secondo Roma, supererebbe i tetti di spesa previsti dalla “spending review”. Ma a questa eccezione la Regione si oppone e, annuncia Solinas, "difenderà le proprie posizioni davanti ai giudici costituzionali". “Il Governo – spiega - sembra non tenere conto della specificità della nostra Isola. Dal 2007 la Regione provvede con risorse proprie al finanziamento del servizio sanitario regionale, e in questo senso la Corte Costituzionale si è già espressa più volte riconoscendo che lo Stato non ha titolo per dettare norme di coordinamento finanziario che definiscano le modalità di contenimento di una spesa sanitaria interamente sostenuta da altri, né per imporre vincoli alle autonomie territoriali che si fanno interamente carico della spesa sanitaria".

Mario Nieddu, assessore alla Sanità, specifica inoltre: "L'autonomia della nostra Isola è un principio fondamentale e lo è ancora di più se la sua tutela significa difendere la salute dei cittadini".

(Unioneonline/s.s.)

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