Urne aperte fino alle 23 per eleggere il nuovo Parlamento.

Sono oltre 46 milioni gli elettori chiamati ai seggi per le 18esime consultazioni politiche della storia della Repubblica.

Per votare è necessario avere con sé carta d'identità e tessera elettorale. Come vuole la Costituzione, per scegliere il proprio rappresentante alla Camera basta la maggiore età, mentre per ritirare anche la scheda del Senato l'età minima è di 25 anni.

L'AFFLUENZA - Secondo quanto rilevato dal ministero dell'Interno sul sito Eligendo, alle 12 di questa mattina in tutta Italia ha votato per la Camera il 19,43% degli aventi diritto.

Leggermente inferiore il dato sardo (18,34%).

La provincia in cui si è registrata la minore affluenza nell'Isola è quella di Sassari (17,39%), mentre quella con la percentuale più alta è quella di Cagliari (19,26%).

Nella precedente tornata elettorale del 2013, che però si era svolta in due giorni, alla stessa ora si era recato alle urne il 14,94% degli elettori.

IL SISTEMA ELETTORALE - Il sistema elettorale è il cosiddetto Rosatellum bis, che prevede che un terzo dei seggi in Parlamento (630 alla Camera e 315 al Senato, 18 dei quali -12+6 - eletti nella circoscrizione estero) siano assegnati con criterio maggioritario (un solo candidato per coalizione in ogni collegio uninominale, vince chi ha preso più voti) e due terzi con criterio proporzionale di lista.

La soglia di sbarramento (su base nazionale) nel proporzionale è fissata al 3%, sia alla Camera che al Senato, ma è prevista anche una soglia minima del 10 per cento per le coalizioni.

COME SI VOTA - Nonostante il sistema misto maggioritario-proporzionale all'elettore verranno consegnate due schede (tre in Lombardia e in Lazio dove si vota anche per le regionali), una per la Camera e una per il Senato.

Affinché il voto sia valido l'elettore deve:

- mettere una X su una lista (così il voto va anche al candidato corrispondente)

- mettere una X sul nome del candidato all'uninominale (in questo caso se il candidato è sostenuto da una sola lista il voto va anche a quella lista, mentre se il candidato è sostenuto da più liste, il voto viene distribuito tra le suddette liste proporzionalmente ai risultati del collegio).

Il voto sarà ritenuto valido anche se l'elettore ha messo una X sul nome del candidato all'uninominale e una X sul simbolo del partito ad esso collegato, ma non è previsto il voto disgiunto.

RITARDI A PALERMO E ROMA- Si sono registrate proteste dei cittadini di Palermo per le code dovute ai ritardi nell'apertura di alcuni seggi elettorali nel capoluogo siciliano dovuto alla distribuzione delle 200mila ristampate nella notte perché errate. Alcuni seggi hanno aperto anche con due ore di ritardo.

In un seggio dei Parioli a Roma il voto è stato sospeso per la presenza di schede sbagliate per Camera e Senato: è stata svuotata un'urna e 36 elettori saranno chiamati per rivotare.

(Unioneonline/l.f.-F)

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