L'aria di crisi si respirava da tempo, e l'addio che era nell'aria è arrivato oggi.

Elena Fancello, uno dei sei eletti nel consiglio regionale della Sardegna, ha lasciato il Movimento 5 Stelle ed è passata al Gruppo Misto.

La frattura risale a un mese fa, in occasione dell'approvazione della mozione leghista per l'abrogazione della quota proporzionale della legge elettorale nazionale.

In quel caso Elena Fancello e Carla Cuccu votarono a favore. Non rispettando la linea del partito a livello nazionale, fece notare la capogruppo Desirè Manca, che nelle ultime settimane ha dato vita - con le due consigliere "dissidenti" - a un lungo botta e risposta a mezzo stampa e via social.

"Pensavo di aver aderito ad un libero Movimento di cittadini, non ad un'azienda cui obbedire senza possibilità di contraddittorio", spiega la Fancello.

Che poi attacca frontalmente Di Maio per il "diktat" via mail che le ha inviato: "Sono stata destinataria di un diktat del capo politico che via mail mi invitava ad astenermi dal rilasciare dichiarazioni o interviste presso qualsiasi media, pena provvedimenti disciplinari".

Non solo: inoltre, continua, "sono stata esclusa dalla partecipazione ad eventi istituzionali di gruppo quale quello con il presidente del Consiglio Conte in visita a Cagliari: ho chiesto anche pubblicamente un chiarimento senza mai ricevere risposta".

Tutto legato alla mozione per il referendum su cui, sottolinea però Fancello, "c'era libertà di voto".

Nei giorni scorsi è stato a Cagliari il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, nella veste di rappresentante dello staff M5S. Ha ascoltato i sei consiglieri e si attende ancora l'esito dell'istruttoria sul futuro del gruppo, con riferimento alla permanenza delle due ribelli. Fancello, evidentemente, ha deciso di giocare d'anticipo.

(Unioneonline/L)
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