Clima tesissimo tra le forze di governo, dopo che lo scontro con Italia Viva dalla prescrizione si è spostato alle intercettazioni.

Si litiga tutto il giorno tra riunioni di maggioranza e commissione, con Italia Viva che respinge anche una riformulazione dell'emendamento che restringe la platea dei reati. Solo a sera arriva l'intesa, su un subemendamento ancora più restrittivo, con l'accordo dei renziani. Ma intanto il testo slitta, le tensioni crescono.

Il premier Giuseppe Conte riunisce a Palazzo Chigi gli ultimi due tavoli sul programma e, d'intesa con i "governisti" Pd, continua a sostenere che "l'orizzonte è quello di legislatura".

"Tutte le forze hanno condiviso l'obiettivo di imprimere la massima accelerazione all'agenda di governo - dice il premier aprendo il tavolo sul tema della giustizia -. Personalmente ho sempre preferito impiegare tempo e risorse per lavorare e non per alimentare polemiche. E così continuerò a fare", aggiunge Conte, accusando implicitamente Renzi.

Sul programma elaborato "anche con le osservazioni e il contributo di Iv" il premier sarebbe pronto anche a presentarsi alle Camere, se necessario, per testare i numeri.

Di sicuro, ragionano fonti vicine a Conte, non si può andare avanti a strappi. O meglio per il premier deve essere Matteo Renzi a dire se vuole lo strappo o ad aprire a un chiarimento.

Conte sa di avere dalla sua il sostegno del Pd e di una parte maggioritaria dei Cinque stelle. Ma è proprio sui numeri che Renzi vuole "smontare" Conte, come dice ai suoi riuniti a cena per festeggiare l'arrivo nei gruppi di Iv di una deputata e un senatore. Un cambio di premier resterebbe l'obiettivo finale del leader di Italia Viva, tanto che in serata tornano a circolare voci di una richiesta di una staffetta tra Conte e il Dem Dario Franceschini.

Ma ad ora non ci sarebbero le condizioni. E Renzi smentisce i rumors, incluso quello di un appoggio esterno al governo: "O si sta dentro dentro o fuori". Nella cena con i suoi annuncia un messaggio "a tutti i partiti" per "rilanciare la legislatura" e "andare all'attacco", nella convinzione che le elezioni siano uno scenario remoto e che i giochi veri si faranno in Parlamento.

Le cose potrebbero accelerare tra poche ore: stasera dal salotto di Porta a Porta il leader Iv, dicono i suoi, lancerà gli obiettivi che puntano al 2023, con condizioni precise. Altrimenti ci sarà lo strappo.

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata