"Sono arrabbiato". Un post breve e conciso di Matteo Salvini su Facebook da cui si può evincere cosa si siano detti al Quirinale Giuseppe Conte e Sergio Mattarella, nel colloquio che si è tenuto oggi pomeriggio.

Tutti i followers del leghista (tra cui Luigi Di Maio, che ha messo il like al post) commentano citando la vicenda di Paolo Savona, l'economista anti-euro che il leader del Carroccio vorrebbe al ministero del Tesoro, ma Salvini per ora non risponde. E non specifica.

Ma non ci vuole molto a fare due più due, anche perché la "rabbia" del leghista si è scatenata dopo che Giuseppe Conte è uscito dal Quirinale. Mattarella deve aver tenuto il punto, deve aver spiegato al premier incaricato che quel nome per il dicastero di via XX Settembre non è disposto ad accettarlo.

LA GIORNATA DEL PREMIER INCARICATO - Tra Giuseppe Conte e il Capo dello Stato si è tenuto nel pomeriggio un semplice "colloquio informale" durato un'ora e mezzo, visto che per la lista dei ministri bisognerà aspettare ancora qualche giorno, almeno fino a domenica.

Questa mattina, invece il premier incaricato ha incontrato Di Maio e Salvini, prima del faccia a faccia con il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco a Palazzo Koch, a Roma.

Conte, Di Maio e Salvini alla Camera
Conte, Di Maio e Salvini alla Camera
Conte, Di Maio e Salvini alla Camera

MATTARELLA CONTRO SALVINI E DI MAIO: "BASTA DIKTAT" - Continuano dunque le polemiche sullo scontro istituzionale che vede opporsi da un lato Luigi Di Maio e Matteo Salvini, dall'altro il Quirinale sul tema della scelta dei ministri del nascente esecutivo: la lista potrebbe essere pronta domenica.

"Il tema all'ordine del giorno non è quello di presunti veti ma, al contrario, quello dell'inammissibilità di diktat nei confronti del presidente del Consiglio e del presidente della Repubblica nell'esercizio delle funzioni che laI Costituzione attribuisce a tutti due", ha fatto sapere il Quirinale ieri.

Il riferimento è alla blindatura che hanno fatto il leader del Carroccio e quello del M5S sul nome del cagliaritano Paolo Savona come prossimo ministro dell'Economia.

Un atteggiamento che dal Colle è stato visto come una palese interferenza dei due politici nelle funzioni attribuite dalla Costituzione al presidente della Repubblica e al primo ministro.

Restano comunque ancora alcuni nodi da sciogliere nel totoministri: a parte i sicuri Salvini agli Interni e Di Maio al ministero unico dello Sviluppo Economico e del Lavoro, per gli Esteri si fa il nome di un tecnico, l'ambasciatore Giampiero Massolo che già nel governo Monti è stato a un passo dall'ottenere un dicastero, mentre alla Giustizia il più accreditato resta il grillino Alfonso Bonafede.

BANCHE: "CHI È STATO TRUFFATO SARÀ RISARCITO" - Ieri sera Conte ha incontrato una delegazione di risparmiatori che hanno sofferto per i default di alcune banche.

"Queste persone, come tante altre, devono essere ascoltate dalle istituzioni. Sono persone che chiedono giustizia e che il loro risparmio venga tutelato come previsto dalla Costituzione. A loro ho detto che la tutela dei loro risparmi, spesso frutto di sacrifici e una vita di lavoro, sarà uno degli impegni principali del Governo del Cambiamento. Chi ha subito truffe o raggiri sarà risarcito", ha scritto il premier in pectore in un post pubblicato su Facebook.

LO SPREAD SUPERA QUOTA 215 - Intanto dai mercati arrivano segnali di preoccupazione.

All'apertura di Piazza Affari lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha superato quota 200, raggiungendo i 201,2 punti base per poi arrivare nel pomeriggio a quota 215 e chiudere a 206.

Si tratta del valore massimo da giugno dello scorso anno.

Il rendimento del titolo decennale italiano ha toccato il 2,43%.

Segno meno anche per il Ftse Mib, che ha chiuso a -1,54.

CONTE E LA SPACCATURA NEL CENTRODESTRA:

(Unioneonline/F)

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