Non è un «rilievo tecnico», ma un «grave atto politico».

Alessandra Todde va allo scontro sulla legge sul Comparto unico, impugnata dal Governo Meloni: una scelta, quella dell’esecutivo nazionale, che «colpisce una riforma di giustizia, equità e autonomia approvata all'unanimità dal Consiglio regionale».

Dopo le dichiarazioni degli assessori Spanedda e Motzo, dopo le prese di posizione di diversi esponenti del M5s sardo, interviene anche la presidente, che definisce l’atto del Governo «un attacco all’autonomia, ai lavoratori e ai cittadini sardi».

«Dopo quasi vent'anni – sottolinea Todde – la Sardegna aveva finalmente superato le disparità tra i lavoratori pubblici, riconoscendo pari diritti, pari dignità e pari tutele a chi ogni giorno garantisce il funzionamento di Comuni, enti locali e servizi essenziali. Una riforma costruita con equilibrio, responsabilità e rispetto per il lavoro pubblico. Il Governo oggi dice no a tutto questo. E lo fa mettendo in discussione, ancora una volta, la nostra autonomia, rallentando una riforma attesa, necessaria e giusta, e colpendo direttamente lavoratrici, lavoratori e cittadini sardi».

Un Governo che «continua a ostacolare riforme che servono ai territori» attacca la presidente, che lancia la sfida e promette battaglia. «La Sardegna non accetta che il Governo blocchi scelte condivise democraticamente dal suo Consiglio regionale. Difenderemo questa legge in tutte le sedi, perché non difende un principio astratto, ma i diritti concreti delle persone e l'autonomia della nostra Regione».

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata