La Procura di Milano ha aperto un fascicolo sul caso dell'acquisto da parte del sottosegretario ai Trasporti Armando Siri - indagato per corruzione e al centro delle polemiche all'interno del governo tra Lega e Movimento 5 Stelle - di una palazzina a Bresso, nel Milanese, con un mutuo di 585mila euro acceso con una banca di San Marino.

Secondo quanto si apprende, il fascicolo al momento è senza indaganti né titolo di reato.

La vicenda è stata ricostruita dalla trasmissione "Report".

Il notaio davanti al quale è stato stipulato l'atto di compravendita ha segnalato l'operazione all'Uif di Banca d'Italia sollevando sospetti sulla provenienza del denaro.

Secondo quanto reso noto, il senatore leghista avrebbe intestato la proprietà - costituita da sette appartamenti, un negozio, un laboratorio e alcune cantine - alla figlia ma il denaro, come scritto nell'atto, sarebbe stato messo a disposizione dal padre, a titolo di liberalità, pertanto non soggetto all'imposta di donazione.

Poi separatamente la giovane avrebbe firmato una procura irrevocabile al padre a vendere l'immobile a se stesso o a terzi.

LA POLEMICA TRA LEGA E 5 STELLE - Intanto continua il braccio di ferro all'interno dell'esecutivo Conte tra il Movimento 5 Stelle - che continua a chiedere le dimissioni del sottosegretario - e la Lega, che lo difende.

"La cosa più importante è rimuovere questo sottosegretario che getta ombre sul governo", ha detto ieri Luigi Di Maio, ribadendo la posizione dei grillini, che vorrebbero che Siri lasciasse l'incarico.

Parole a cui aveva replicato il leader del Carroccio Matteo Salvini, disposto a cedere, solo nel caso di un rinvio a giudizio del politico genovese.

Dopodomani è in programma un Consiglio dei ministri, nel corso del quale il caso potrebbe essere discusso.

(Unioneonline/F)
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