Autonomia, ok della Consulta ai “controricorsi” delle Regioni del Nord
Ammessi gli interventi ad opponendum di Veneto, Piemonte e Lombardia che avversano le impugnazioni di Sardegna, Toscana, Puglia e CampaniaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La Corte Costituzionale ha ammesso gli interventi ad opponendum di Veneto, Piemonte e Lombardia contro i ricorsi sulle questioni di costituzionalità riguardanti la legge sull'Autonomia differenziata presentati dalle regioni Sardegna, Puglia, Toscana e Campania.
Poco prima della decisione sulla querelle che oppone le regioni a guida centrosinistra e quelle targate centrodestra è intervenuto il governatore della Lombardia Attilio Fontana.
«Ieri (durante la riunione con il ministro Roberto Calderoli, ndr) quando siamo entrati nel merito delle singole competenze e richieste che le diverse Regioni hanno presentato, avrei voluto che fossero presenti tutti quelli che denigrano questa riforma perché, forse, si sarebbero resi conto che tutte le cose che dicono sono assolutamente infondate», ha detto Fontana, spiegando che quella sull’autonomia è una riforma «che va soltanto nella direzione di modernizzare e rendere più efficiente il nostro Paese e che non crea alcun tipo di spaccatura o discriminazione contro qualcuno. Ieri, affrontando ed esaminando il merito, – ha concluso Fontana – anche i più scettici se ne sarebbero resi conto».
«Con questa decisione - ha dichiarato invece il presidente della Regione Veneto Luca Zaia - la Consulta ha riconosciuto l’interesse del Veneto a difendere la legge sull’autonomia e il diritto a vedere rappresentate le sue ragioni nel processo. È un passaggio importante perché da subito abbiamo sostenuto che la legge sull’autonomia differenziata è una norma che deve essere difesa nella consapevolezza che rappresenta l’avvio di un nuovo corso per il nostro Paese. Una decisione – ha concluso Zaia – che conferma la correttezza della volontà della Regione del Veneto nella difesa di una legge che delinea il procedimento volto a garantire forme maggiori di autonomia».
(Unioneonline)