Proseguono tra tagli, emendamenti e polemiche i lavori per portare all’approvazione la nuova Manovra finanziaria elaborata dal Governo Meloni.

In commissione bilancio del Senato è arrivato il nuovo emendamento dell’esecutivo con gli aiuti alle imprese e le misure sul Tfr. Il testo stanzia risorse per i crediti d'imposta Transizione 5.0 e Zes, il Piano casa e rifinanzia il Ponte sullo Stretto dopo le decisioni della Corte dei Conti.

Torna anche l'ampliamento dei datori obbligati a versare il Tfr al Fondo Inps: dal 2026 sopra i 50 dipendenti (60 nel biennio 2026-27), poi dal 2032 sopra i 40.

L'emendamento cancella invece la possibilità di anticipare la pensione di vecchiaia cumulando rendite della previdenza complementare, con risparmi stimati fino a 130,8 milioni nel 2035. 

Una serie di cambiamenti in corsa duramente criticati dalle forze d’opposizione, che sono anche arrivate a chiedere le dimissioni del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetto. Richiesta rimandata al mittente dal numero uno del Mef, secondo cui «conta il risultato finale, lavoriamo per il Paese». 

E sulla cancellazione della pensione anticipata con il cumulo delle rendite della previdenza complementare: «Quella è una cosa introdotta l'anno scorso, dal nostro governo, che pare non interessasse a nessuno. A me dispiace ma evidentemente non è stata ritenuta strategica».

Come detto, la minoranza attacca a spada tratta: «Siamo al 20 dicembre e il Governo arriva con l’ennesimo maxi-emendamento che sposta miliardi, riapre i termini per i subemendamenti e costringe la Commissione a lavorare ai rigori. È una responsabilità politica enorme. Il ministro Giorgetti ha detto che questa è la sua ventinovesima legge di bilancio: difficilmente, in tutte queste, si è mai visto un caos di questo livello. E probabilmente neppure nella storia della Repubblica», ha detto il senatore del M5S Stefano Patuanelli.

(Unioneonline)

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