«La presidente Todde pensi alle priorità della Sardegna e risponda con cortesia alla dispinibilità manifestata dai ministri del Governo Meloni invece di assecondare i desiderata di Giuseppe Conte attaccando l’esecutivo per il ddl sull’autonomia differenziata».

Così Salvatore Deidda, deputato FdI, risponde a Todde che oggi a margine della Giunta si è scagliata contro l’autonomia differenziata.

«Sulla sanità e sui trasporti - ricorda Deidda - chi siglò i patti tra Stato e Regione che ancora oggi ci vincolano? Gli alleati della presidente Todde. Chi ha varato la riforma costituzionale del Titolo V? Gli alleati della presidente Todde. La Sardegna non ha nulla da temere dall'Autonomia differenziata. Anzi, ha da rivendicare leggi e finanziamenti sia dal Governo che in Europa, ma la Presidente Todde e la sua maggioranza hanno idee e progetti sullo sviluppo dell'Isola?».

Anche il deputato leghista Dario Giagoni difende la riforma fortemente voluta dal Carroccio: «L’autonomia differenziata non è una vergogna, non ci saranno ulteriori squilibri, differenziazioni e sperequazioni tra una regione e l'altra. Questa nuova legge non mina affatto il principio di insularità».

«Todde – è la convinzione di Giagoni - non ha studiato e punta il dito contro il governo perché non ha un progetto per far ripartire la Sardegna. Non ha letto in maniera dettagliata la legge perché, ad esempio, sulle 14 materie, come le politiche sanitarie, rispetto alle quali bisogna definire i Lep non si potranno ratificare intese senza prima aver quantificato e finanziato i livelli essenziali delle prestazioni. Entro 24 mesi dall'entrata in vigore bisognerà individuare obbligatoriamente i Lep che garantiranno prestazioni minime ed essenziali a tutte le regioni, Sardegna compresa».

(Unioneonline)

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