V iaggiare, a tutti i costi. Occorrono mille euro per trascorrere il weekend del primo maggio a Venezia in un buon albergo di quattro stelle, mentre per soggiornare al Gritti Palace - affacciato sul Canal Grande e amatissimo da Hemingway - resta disponibile soltanto la suite “Serenissima”, in vendita a 4.510 euro per notte: colazione esclusa, naturalmente. Difficile, se non impossibile, trovare un tavolo al ristorante “Seta” del Mandarin Oriental di Milano dove il menù degustazione, accompagnato da un florilegio di vini pregiati, sfiora i 500 euro a persona.

S enza contare che, durante il weekend di Pasqua, tra il centro storico e il Lido di Venezia, sono stati rilevati - attraverso le celle che agganciano i telefoni cellulari - quarantamila turisti in più rispetto ai sessantamila posti letto disponibili. Viaggiatori che, evidentemente, non sono stati registrati in questura (come invece è obbligatorio fare in ogni città d’Italia). La rilevazione dei dati è avvenuta alle quattro del mattino del giorno di Pasqua e lascia pochi margini di errore: la notte del sabato santo c’erano più di centomila turisti in una città che conta appena cinquantamila abitanti. A meno che non si trattasse di ospiti che soggiornavano gratuitamente a casa di amici o parenti, i quarantamila turisti fantasma hanno soggiornato a Venezia in nero: evadendo, fra l’altro, la tassa di soggiorno. Con i prezzi che corrono, si fatica a biasimarli. L’aumento dei prezzi, del resto, è trasversale e si percepisce pesantemente anche negli alberghi di categoria inferiore.

Trascorrere a Venezia il weekend del primo maggio in un decoroso albergo non lontano da Piazza San Marco costa, in media, cinquecento euro, ma il conto può raggiungere cifre da capogiro se si tratta di strutture particolarmente eleganti. È il caso del centralissimo hotel Flora - un tre stelle poco distante dal Gran Teatro La Fenice - dove la camera doppia “standard”, per due notti, è in vendita a 920 euro. Almeno qui, per fortuna, la colazione è inclusa. I prezzi, rilevati sul portale Hotels.com, fanno riflettere: ci si domanda cosa stia accadendo, e a cosa sia dovuto questo spropositato aumento dei prezzi. Da che mondo è mondo, i prezzi salgono in base all’aumento dei costi, ma, soprattutto, in base alla richiesta. Evidentemente - dopo anni di estenuanti limitazioni dovute alla pandemia – la voglia di ricominciare a viaggiare è tale che si è disposti a fare molti sacrifici pur di visitare una città d’arte.

Ma, forse, c’è di più. Il portiere notturno di uno storico albergo veneziano azzarda un’ipotesi: “E se gli albergatori avessero deciso di recuperare quanto perduto durante gli anni della pandemia aumentando i prezzi in maniera esorbitante?” In questo caso: chi tutelerebbe i consumatori? Senza contare che, se i prezzi per il ponte del Primo Maggio sono tali, quelli per le tre notti del weekend di Ferragosto fanno addirittura strabuzzare gli occhi. Una rapida ricerca sul portale Booking.com ci svela che nel leggendario hotel Splendido di Portofino occorrono 12.405€ per una junior suite con vista mare. Chi intende risparmiare, potrà accontentarsi di una camera “Classic” a Le Sirenuse di Positano: in vendita per la modica cifra di 8.207 euro. In Costa Smeralda i costi per il weekend lungo di Ferragosto (7.560 euro per una camera “Superior” al Pitrizza e 6.510 Euro per una camera “Classic” al Romazzino) doppiano addirittura quelli di Montecarlo, dove una camera matrimoniale nello sfarzoso Hotel Metropole costa “appena” 2.535 euro.

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