N ei giorni scorsi, la Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), Lilia Cavallari, è intervenuta in audizione presso le Commissioni bilancio del Senato e della Camera nell’ambito delle audizioni preliminari all’esame del disegno di legge sul bilancio di previsione dello Stato per il prossimo anno e sul bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026. L’Upb è un organismo indipendente costituito nel 2014 con il compito di “svolgere analisi e verifiche sulle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica del Governo e di valutare il rispetto delle regole di bilancio nazionali ed europee”.

I n particolare, l’Upb elabora previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica; calcola l’impatto macroeconomico dei provvedimenti legislativi di maggior rilievo; valida le previsioni macroeconomiche del Governo contenute nei documenti di programmazione; valuta la sostenibilità della finanza pubblica nel lungo periodo; indaga su ulteriori temi economico-finanziari rilevanti ai fini delle predette attività, con un’attenzione particolare alla divulgazione di elementi informativi nei campi dell’economia e della finanza pubblica. Secondo l’Upb, il contesto in cui si inserisce l’attuale manovra del governo appare «fragile e incerto», soprattutto con riferimento a un quadro globale scosso da nuovi conflitti e tensioni geopolitiche, che si ripercuotono sui mercati ed espongono il sistema economico internazionale a «shock non prevedibili e potenzialmente molto rilevanti». In Italia l’attività produttiva è stagnante da circa un anno, con il Pil che è rimasto invariato, sia in termini congiunturali, sia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il ristagno dell’attività produttiva si è accompagnato a una riduzione dell’inflazione, scesa sotto il due per cento «principalmente per la forte flessione dei prezzi dei beni energetici, mentre si riduce lentamente l’inflazione dei beni alimentari».

Le previsioni macroeconomiche del governo (un'espansione del PIL pari allo 0,8% per quest'anno, all'1% per il prossimo e all'1,3% nel 2025), validate dall’Upb il mese scorso in occasione dell’audizione sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF), «sono ancora accettabili per il 2023, mentre sono decisamente aumentati i rischi al ribasso per l’anno prossimo». Le previsioni macroeconomiche ufficiali sul Pil si collocano nella fascia alta delle attese «rispetto a quelle di altre istituzioni e analisti privati». Inoltre, sono giudicati raggiungibili gli obiettivi di crescita del Governo per il 2024, ma solo sotto l’ipotesi che si rafforzi consistentemente la domanda estera e che avanzino speditamente i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il Pnrr ha un ruolo centrale per il sostegno dell’economia: la sua attuazione non può ammettere rinvii. Secondo le stime dell’Upb, il pieno avanzamento dei progetti del Pnrr fornirebbe uno stimolo all’attività economica considerato determinante per lo sviluppo nel prossimo biennio. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF, Recovery and Resilience Facility) è, a sua volta, uno strumento temporaneo al centro di Next Generation EU, il programma dell'Ue per uscire dalla crisi attuale più forte e più resiliente. Nel 2026, anno in cui si dovrebbe completare il programma europeo RRF, le stime dell’Upb indicano che il Pnrr dovrebbe spingere il livello del Pil tra i 2,3 e i 2,6 punti percentuali rispetto allo scenario in assenza del Piano. Affinché tale risultato sia raggiunto, però, occorre avanzare speditamente con l’attuazione degli interventi. Attraverso il dispositivo RRF, infine, la Commissione raccoglie fondi sui mercati dei capitali, emette ndo obbligazioni a nome dell'Ue. I fondi vengono poi messi a disposizione degli Stati membri per attuare riforme e investimenti ambiziosi che rendano le loro economie e le loro società più sostenibili, resilienti e preparate alle transizioni verde e digitale.

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