D ove sono le certezze del Cagliari? Un po’ sotto i tacchetti, dopo lo schiaffone del sabato sera. Se quello che conta è l’atteggiamento, siamo un passo o due ancora indietro. Se parliamo di media punti, 4 in tre partite sono pochini, per una società che sta allestendo una squadra in ottica promozione. Attenuanti? Pochissime: il mercato in corso, i nuovi che arrivano e non hanno ancora metabolizzato il calcio di Liverani, lo stesso tecnico che è costretto a rimediare (tre volte su tre) in volata i disastri del campo, ma quando cammini sul cornicione non sempre ti può andare bene.

Serve tempo, seppure dai primi giorni di luglio il Cagliari stia lavorando sotto il sole per costruire un percorso senza errori, verso i playoff o magari ancor più in alto. Ma il tempo, e non solo nel calcio, ha l’inguaribile vizio di passare e oggi, se parla il campo, siamo poco sotto la sufficienza.

Il tifoso sogna davanti a un organico bello robusto, secondo diversi osservatori il più attrezzato della Serie B, ma dopo il fischio finale a Ferrara si chiede se quello fosse davvero il Cagliari corazzato, abile a maltrattare la Spal per lunghi tratti a casa sua ma incapace di buttarla dentro, in un modo o nell’altro. E il gol, come sanno anche i meno esperti, non è sempre la concretizzazione di un episodio, ma il prodotto di un lavoro di squadra, precisione, attenzione, movimenti. Oggi, numeri alla mano, siamo indietro.

Se siamo certi che sia prestissimo per bocciature o promozioni dei singoli, ci sono delle certezze – e torniamo al punto di partenza – che ha generato il campo: Rog e Nandez, tra pregi e difetti, sono terribilmente necessari e la speranza è che il tuttocampista di Punta del Este non venga rapito da un club di A, oggi che abbiamo capito che Liverani lo vede bene anche vicino alle punte. Già, le punte: insieme mai, a turno nì, con Luvumbo o senza, con Mancosu si però… Insomma, i dubbi qui sono più delle certezze.

La bellezza di questo campionato è che non si ferma mai e venerdì sera arriva il Modena, che ha appena bastonato la Ternana e gioca un calcio offensivo e rischioso. La parola a Liverani.

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