P roprio ora che si cominciava a volare, si ferma il campionato. Maledetta sosta, non se ne sentiva il bisogno. Nel momento migliore di una stagione di sofferenza, di partite complesse, di sconfitte senza un perché, ci si mettono le nazionali a fermare il Nuovo Cagliari.

Quattro gol all’Ascoli, quattro alla Reggina, un solo gol al passivo: la squadra e l’allenatore rispondono così dopo le critiche per una sterilità offensiva che sembrava incurabile. E sono state risposte incredibili, se pensiamo a quando Claudio Ranieri ha preso in mano una squadra allo sbando.

Bastava mettere un trequartista dietro Lapadula? Non esattamente, perché il lavoro del tecnico – paziente, complesso, senza fretta – è stato quello di dare certezze a chi le aveva perse e dispensare tranquillità dentro un gruppo sballottato dai fischi.

Il Cagliari è passato, anche attraverso partite anonime e qualche pareggio mal digerito, dal quattordicesimo al quinto posto, una corsa che sta conoscendo oggi il suo passaggio migliore. Nella speciale classifica che tiene conto delle ultime dieci partite, la squadra rossoblù è al quarto posto, un segnale forte al campionato. Una Serie B che continua a essere imprevedibile, piena di trappole: se il Cagliari è scivolato in quella di Modena, il Frosinone sabato ha perso al 95’ col Cosenza (in casa) e il Bari, ieri sera, è cascato fino ai capelli nel catino della Ternana, un passo falso che mantiene la classifica corta nelle posizioni di testa.

Purtroppo il campionato si ferma, proprio ora che il Cagliari ha capito come fare. Fa quasi rabbia realizzare che la partita più importante dell’anno, quella contro il SudTirol di Pierpaolo Bisoli, si giocherà soltanto sabato primo aprile. Perché è tornata la voglia di vedere questa squadra in campo, dopo aver assistito a delle prestazioni francamente sconcertanti fino a poche settimane fa. Ranieri potrà recuperare quasi tutti, presentandosi alla volata con l’organico al completo. Il Cagliari c’è e ci sta provando.

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