L a “Dottrina della Statualità”, che promana dal Diritto, disquisisce se nel settembre del 1943 con il “Regno del Sud” nel meridione e la “Repubblica Sociale Italiana” a settentrione, si siano formati con titoli e nomi diversi due Stati in guerra fra loro o, piuttosto, due entità costituzionali con due governi in contrasto all’interno dello stesso Stato.

La prima ipotesi è improponibile, in quanto lo Stato è individuo: esso è un’entità giuridico-istituzionale che non si può dividere ma, al massimo, si può decurtare.

S econdo Riccardo Monaco, (Manuale di Diritto internazionale pubblico, Utet, 1985) «... gli aumenti e le diminuzioni di territorio di uno Stato non influiscono sulla personalità internazionale dello Stato che li subisce. Lo Stato potrà diventare più grande o più piccolo, più forte o più debole, ma resterà sempre il medesimo soggetto internazionale».

Quindi, l’aumento o la diminuzione di ecumène dello Stato sardo come conseguenza delle fortune positive o negative della Seconda guerra mondiale 1940-45 non alterò la natura unitaria dello Stato, e tale rimase e rimane finché lo Stato vive o muore.

Recita ancora il Diritto internazionale: «Per lo Stato si avrà estinzione solo quando esso venga completamente incorporato in un altro, oppure venga per intero ripartito fra più Stati, oppure ancora il suo ordinamento giuridico crolli in seguito a “debellatio”, cioè per distruzione in seguito ad avvenimenti bellici. In altre parole: un soggetto cessa di essere tale quando cessa la qualificazione giuridica cui la personalità si riconnette, e quindi la qualificazione di Stato».

Alla fine dell’estate del ’43 lo Stato sardo intero ebbe due diversi attributi di personalità: Regno d’Italia e Repubblica Sociale Italiana, ovviamente valevoli per la parte dall’una o dall’altra governata: una intendeva che lo Stato sardo manteneva costituzionalmente, dalle Alpi alla Sicilia e alla Sardegna, la forma monarchica, mentre l’altra la cambiava coattamente in repubblica (articoli 1 e 8 del manifesto di Verona). La differenza fra regno e repubblica, fra le due più importanti distinzioni attributive fra Stati, non è data dal fatto che l'ufficio di Capo dello Stato sia ereditario nella monarchia ed elettivo nella repubblica, in quanto si hanno casi di monarchie elettive, ma, di preferenza, che la carica di Capo della repubblica è temporanea mentre quella del re – sia elettivo che ereditario – è irrevocabile.

Che nel ’43 le due forme costituzionali si combattessero all’interno dello Stato diede luogo ad una guerra civile fra i cittadini del medesimo Stato; in effetti, non ci fu una dichiarazione di guerra del Regno d’Italia nei confronti della Repubblica Sociale Italiana, cioè di uno Stato contro un altro Stato, come, invece, ci fu il 13 ottobre contro la Germania del Terzo Reich da parte del Regno d’Italia; ci fu, invece, un conflitto armato fra persone appartenenti alla stessa popolazione operanti in fazioni avverse, e fu un conflitto crudele e sanguinosissimo. Insomma, nemmeno allora lo Stato sardo ha cessato di esistere.

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