I l Nobel a Grazia Deledda? Uno dei più plateali errori compiuti dall’Accademia di Svezia. Lo si apprende leggendo l’articolo “From Nuoro to Nobel” scritto da Cecilia Schwartz, professore associato di lingua Italiana all’Università di Stoccolma, e pubblicato dalla prestigiosa rivista “Perspectives”. Una personale opinione? Non del tutto. Rincara la dose il membro dell’Accademia di Svezia, Kjell Espmark, secondo cui esistono numerose prove a dimostrazione del fatto che Grazia Deledda sarebbe la sola “ad aver ricevuto costantemente giudizi negativi”.

L ’ingeneroso giudizio tiene conto di tutti coloro che hanno ricevuto il Nobel negli anni Venti del Novecento. Insomma, a quasi un secolo dall’assegnazione, il Nobel a Grazia Deledda continua a stimolare il dibattito tra gli studiosi di tutto il mondo. Ma perché? Nel suo articolo, Schwartz analizza le dinamiche e le ragioni che hanno reso possibile per una donna, proveniente da una semiperiferia del mondo, di raggiungere il massimo riconoscimento cui uno scrittore possa ambire. Apprendiamo che Grazia Deledda è largamente considerata “un Nobel dimenticato”, “un fallimento dell’Accademia di Svezia” nonostante sia, insieme ad Alberto Moravia, la scrittrice italiana con più romanzi tradotti e pubblicati in Svezia e nonostante le sue candidature al Nobel siano state ben dodici. Schwartz ammette che Deledda non è stata certo avvantaggiata dal destino: donna, con pochi anni di istruzione, in una realtà ristretta come quella nuorese. Né ad avvantaggiarla sono state le tematiche dei suoi romanzi al limite del verismo e definiti “folkloristici drammi familiari e romantici ambientati in una Sardegna arcaica”. Ma, allora, se tutto questo fosse vero, come sarebbe mai possibile che Grazia Deledda quel Nobel per la letteratura lo abbia meritato davvero? Nell’analizzare puntualmente i fattori che hanno portato alla sua consacrazione internazionale, Schwartz spiega che tra il 1900 e il 1925 c’erano numerosi italianofili tra gli accademici di Svezia e che molti di loro – in particolare la scrittrice Selma Lagerlöf, la prima donna ad aver ricevuto il Nobel per la letteratura – erano personalmente in contatto con Grazia Deledda e ne stimavano l’opera letteraria. Eppure avevano un’età media di 66 anni ed erano quasi tutti uomini.

Conoscenze, connessioni: una serie di circostanze fortunate, insomma.

E se invece gli accademici di Svezia non si fossero sbagliati? Se il Nobel a Grazia Deledda fu meritato e coraggioso: proprio perché capace di portare alla ribalta internazionale una scrittrice autentica e vera che, dalle semiperiferie di un mondo allora immensamente più maschilista di oggi, è stata capace, con le sue sole forze e con la qualità dei suoi scritti, a meritare la più alta consacrazione cui uno scrittore possa ambire?

Scrittore

© Riproduzione riservata