D ove cominciano le responsabilità dei giocatori e cominciano quelle dell’allenatore? E quali sono quelle della società? Il Cagliari è in fondo al campionato di Serie A, riconquistato in pieno recupero dell’ultima partita degli spareggi della B, ma comunque riconquistato. E oggi quella festa, quella gioia, i giorni felici colorati di rossoblù, sembrano ricordi in bianco e nero. Di ieri ha colpito il rispetto della gente per la squadra, l’allenatore e la società, che tecnicamente sarebbero una cosa sola ma quando ci sono colpe, disattenzioni o semplici limiti, si possono anche serenamente cercare i responsabili

Intanto il gruppo che va in campo: i limiti tecnici ballano insieme a gravi distrazioni, che messe in questo frullatore chiamato campionato danno vita a un film drammatico. Dal portiere delle ultime settimane alla difesa in toto (ieri soprattutto), dai passaggi alla pochezza nel gestire il pallone, quasi bruciasse. Avevamo invocato una rivoluzione, è arrivata ieri nelle scelte. Un Cagliari più giovane, più coraggioso nelle intenzioni, è naufragato però al primo colpo di vento. La Roma ha affettato una squadra in chiara crisi di identità, con paura, nessun leader in campo, con tanta volontà ma risultati scoraggianti. Claudio Ranieri ha un compito, preparare la squadra a questo tipo di partite, con le grandi e con le piccole, se di piccole si può ancora parlare: su questo passaggio, c’è da lavorare. La società ha messo nelle mani del tecnico questo gruppo, che non ha mai vinto e ha perso sei partite su otto.

Ebbene, con 2 punti in otto giornate, e davanti quindici pesanti giorni di pausa, quel silenzio assordante della Unipol Domus, che ha riservato qualche fischio solo all’uscita di Petagna, è finito quando la squadra, in mezzo al campo, aspettava il giudizio dello stadio. I tifosi sono con il Cagliari, c’è ancora fiducia, c’è rispetto per una maglia, per quello che il Cagliari rappresenta. Un anno fa lo stadio veniva giù dai fischi, quest’anno il credito è ancora tanto: se lo mettano in testa, i giocatori, Cagliari non lascia soli. Anche lì, in fondo alla classifica.

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