I l calcio è fatto di due fasi. C’è quella difensiva, che non ha bisogno di spiegazioni. E l’altra, in cui devi costruire qualcosa per poter andare a segno. Un concetto semplice, che diventa complesso quando non hai gli uomini giusti per uno dei due momenti, oppure se la partita ti ha portato dove voleva lei. Bari-Cagliari è stata una sfida bruttina, povera di qualcosa da ricordare, un ring dove la squadra oggi più attrezzata – il Bari – dopo aver preso il primo cazzotto quasi subito, ha tenuto alle corde il Cagliari, menando o cercando di farlo, fino allo sfinimento.

Mettici anche l’espulsione dopo un’ora di gioco e allora è facile capire perché il Cagliari si è difeso sempre o quasi, tenendo la palla non più di pochi secondi, ma chiudendo ogni varco nella prima ora appunto, grazie all’intuizione iniziale di Ranieri. In campo, contro una delle squadre più forti del torneo, si è visto un Cagliari attrezzato per resistere ma poco incline alla costruzione: dal basso, dall’alto, dal centro, dovunque fosse. Ranieri sta sicuramente lavorando su quel difettaccio che ci portiamo dalla gestione precedente, ma con quello che ha a disposizione oggi diciamo che il punto di Bari è di platino. E a Venezia sarà ancora più difficile.

Il bicchiere è mezzo pieno, per dirla col tecnico romano, e cioè in questo momento della stagione, fra il mercato che ha dato ben poco e le assenze a catena, il Cagliari è comunque lì, a giocarsela con le prime, nella corsa per i playoff di maggio. Con i liceali in panchina e un esordiente, Prelec, a fare legna lì davanti. Ma i numeri, come sottolinea il nervosissimo Allegri di questi giorni, parlano chiaro: sesto posto, una sola sconfitta nella gestione Ranieri, un’altra trasferta delicata prima di un filotto di partite difficili, ruvide, con le prime della classe. Da affrontare magari con un po’ più di coraggio, di idee, perché il gol non sia solo il risultato di una giocata dei migliori a disposizione. Il bicchiere sembra mezzo pieno, a Venezia l’impresa non è impossibile.

© Riproduzione riservata