I russi già cantano vittoria sul referendum per l’annessione a Mosca della Regione occupata di Zaporizhzhia: il 93% degli aventi diritto secondo gli exit poll ha votato a favore dell’annessione. Zaporizhzhia è l’unica Regione in cui la consultazione si è tenuta solo il 23 settembre, nelle altre tre Regioni (Donetsk, Lugansk e Kherson) al momento sono disponibili solo i dati parziali dell’affluenza.

A pochi giorni dall'annuncio della mobilitazione militare parziale si fa sentire il pugno duro di Vladimir Putin su manifestanti e disertori: in 32 città di tutta la Russia sono centinaia gli arresti effettuati in un'unica giornata nelle manifestazioni di protesta contro la chiamata dei 300mila riservisti. 

E dopo le leggi che inaspriscono le pene per disertori e per chi si arrende al nemico firmate ieri dal presidente russo, i media fanno sapere che dal 28 settembre tutti gli uomini in età arruolabile non potranno lasciare la Russia.

Vladimir Putin manda consapevolmente "i suoi cittadini a morire", ha denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha lanciato un appello ai russi a scappare dalla "mobilitazione criminale: meglio non accettare una convocazione che morire in una terra straniera come criminale di guerra. È meglio scappare dalla mobilitazione criminale piuttosto che rispondere davanti al tribunale per aver partecipato a una guerra aggressiva".

Intanto incombe, mentre in quattro Regioni occupate è in corso il referendum per l’annessione alla Russia, l’incubo nucleare. E gli Usa tornano a farsi sentire: il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha dichiarato che gli Stati Uniti risponderanno “in modo deciso” se Mosca userà l’atomica.

“Abbiamo comunicato direttamente, privatamente, ad altissimi livelli, al Cremlino che l'uso di armi nucleari avrà conseguenze catastrofiche per la Russia, che gli Stati Uniti e i nostri alleati risponderanno in modo deciso. E siamo stati chiari e specifici su ciò che ciò comporterà”, le sue parole.

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La giornata di ora in ora

Zaporizhzhia: “Il 93% per l’annessione alla Russia”

Secondo l'agenzia di stampa statale russa Tass, i primi exit poll rivelano che il 93% delle schede elettorali si esprime a favore dell'adesione alla Russia nel primo giorno del referendum nella regione di Zaporizhzhia.

Per quanto riguarda l'autoproclamata repubblica del Donetsk (Rpd), L'ambasciatrice a Mosca Olga Makeeva - citata dalla Tass - riferisce che più di 236.000 cittadini hanno espresso il loro voto. Secondo il presidente della Commissione elettorale centrale Vladimir Vysotsky, oltre 850.000 persone hanno votato al referendum nel Donetsk in due giorni: l'affluenza ha raggiunto il 55,05%.

La commissione elettorale della regione di Kherson ha registrato un'affluenza alle urne del 31,79% dopo due giorni di referendum, ha dichiarato la presidente della commissione elettorale.

L'affluenza nel Lugansk fino a ieri sera alle 20 è stata del 45,86%: più di 624.000 persone hanno votato in due giorni, ha dichiarato il capo della Commissione elettorale Elena Kravchenko.

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Forte esplosione a Melitopol

Una potente esplosione ha scosso oggi la città ucraina di Melitopol temporaneamente occupata dai russi e dove si tiene lo referendum a favore dell'adesione alla Russia. Lo ha riferito il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov in un post su Telegram, riferisce Ukrinform. "Proprio ora: una potente esplosione nella parte settentrionale di Melitopol. Secondo le informazioni preliminari, un'auto è in fiamme. Stiamo raccogliendo informazioni dettagliate", ha scritto.

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Usa: "Se Mosca Usa l’atomica risponderemo in modo deciso”

Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, dichiarato che gli Stati Uniti "risponderanno in modo deciso" se la Russia userà la bomba atomica nella sua guerra in Ucraina. "Abbiamo comunicato direttamente, privatamente, ad altissimi livelli, al Cremlino che l'uso di armi nucleari avrà conseguenze catastrofiche per la Russia, che gli Stati Uniti e i nostri alleati risponderanno in modo deciso. E siamo stati chiari e specifici su ciò che ciò comporterà", ha dichiarato oggi il consigliere del presidente americano Joe Biden in un'intervista a Nnbc news.

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Media: "Dal 28/9 gli arruolabili non potranno lasciare la Russia”

Il sito indipendente Meduza, citando una fonte del Cremlino, riferisce che probabilmente dal 28 settembre agli uomini in età di mobilitazione nella Federazione Russa sarà vietato lasciare il Paese. Secondo la fonte, per attraversare il confine dovranno ottenere un permesso dal Commissariato militare, una sorta di "visto di uscita". 

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Ucciso ex deputato ucraino filorusso a Kherson occupata

L'ex deputato del Partito delle regioni filorusso Oleksiy Zhuravko è rimasto ucciso nella città meridionale di Kherson, occupata dai russi, mentre si trovava in un hotel colpito da missili. "Le informazioni disponibili indicano che un missile ha colpito un hotel nel centro di Kherson. Due persone sono morte, tra cui Oleksiy Zhuravko", ha dichiarato il portavoce, citato da Interfax. Zhuravko era un ex parlamentare ucraino, si era trasferito in Russia nel 2015, era tornato nella regione di Kherson nella primavera del 2022. I media ucraini hanno dato la notizia della morte dell'ex deputato scrivendo: "Eliminato il traditore dell'Ucraina Zhuravko".

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Kiev: “Chiamati alla leva quasi tutti i tartari di Crimea”

In tre giorni 1.500 convocazioni alla mobilitazione sono state distribuite ai tartari della Crimea occupata. Lo ha riferito il rappresentante permanente del presidente ucraino Tamila Tasheva, citato da Unian. "Nel corso di tre giorni più di 1.500 citazioni sono state distribuite ai tartari di Crimea”. "Prendono tutti, anche quelli con più di 60 anni", ha affermato, "la maggior parte degli uomini di etnia tartara ha già ricevuto la citazione alla leva". Tasheva ha osservato che la pressione costringe i tartari di Crimea a lasciare la penisola.

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Russia, 800 manifestanti detenuti per le proteste

Sono 799 i manifestanti attualmente detenuti in Russia dopo gli arresti nel corso delle proteste contro la mobilitazione annunciata dal presidente Vladimir Putin, secondo i dati aggiornati del progetto media indipendente sui diritti umani Ovd-Info. In totale sarebbero stati arrestati circa 2mila dimostranti, per la maggior parte rilasciati. 

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Cinque attacchi russi nella regione di Dnipropetrovsk

Le forze russe hanno lanciato cinque attacchi contro il distretto di Nikopol, nella regione orientale di Dnipropetrovsk, sono state danneggiate la stazione elettrica e edifici residenziali: lo ha reso noto il capo dell'Amministrazione militare regionale Valentyn Reznichenko, come riporta Ukrinform. "Il nemico ha sparato più di 170 proiettili da Mlrs Grad e da artiglieria contro tre comunità del distretto di Nikopol - Chervonohryhorivka, Nikopol e Marhanets - secondo le informazioni preliminari, non sono state segnalate vittime", ha dichiarato. 

(Unioneonline)

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