L'Austria minaccia di bloccare 100 milioni di dosi del vaccino Pfizer destinati ai Paesi Ue per i quarto trimestre se non otterrà una consegna più massiccia dei dieci milioni di dosi che verranno anticipati dal lotto tra aprile e giugno, e che in parte dovrebbero andare ai Paesi più bisognosi.

Secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche di Bruxelles, per ottenere l'anticipo di dieci milioni di dosi dal lotto di 100 del quarto trimestre, la Commissione deve esercitare la sua opzione ora.

Ma i rappresentanti del governo di Vienna tengono la partita in ostaggio, sostenendo che la decisione sulla ridistribuzione dell'intero lotto va presa all'unanimità e che loro non daranno il consenso fino a quando non avranno una quota maggiore dei 10 milioni di vaccini che saranno anticipati.

D'altro canto i partner Ue sostengono che non occorre una decisione specifica per la ripartizione dei 100milioni di dosi, perché vale la regola generale del pro-rata e cioè in base alla popolazione di ciascun Paese - criterio seguito sempre fino ad oggi - e che perciò gli austriaci non possono esercitare alcun veto.

Nel pomeriggio è atteso un parere dei servizi legali del Consiglio Ue, da cui si spera arrivino chiarimenti, alla riunione degli ambasciatori dell'Ue. Ma resta comunque aperta la questione dei 10milioni di dosi da distribuire.

Allo Steering board di venerdì era stato proposto di assegnare 2-3 milioni in totale ai Paesi più in difficoltà, tra questi Bulgaria, Croazia, Lettonia e Repubblica Ceca, ma non all'Austria, che non viene fatta rientrare nel gruppo dei più bisognosi.

La proposta era poi di distribuire gli altri 7-8 milioni tra tutti i 27 Stati, su base pro-rata.

(Unioneonline/L)
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