Continuano i raid in favore di Alfredo Cospito, il detenuto che da oltre quattro mesi è in sciopero della fame per protestare contro il regime di 41 bis in cui è ristretto.

Secondo quanto si apprende da fonti della Farnesina ieri è stato fatto esplodere un petardo davanti al consolato italiano a New York da otto persone a volto coperto che per pochi minuti hanno esposto due striscioni ai lati dell'edificio con scritte a sostegno del movimento anarchico e di Cospito.

Lo scoppio del petardo non ha provocato danni a persone o cose.

Intanto peggiorano le condizioni di salute dell’anarchico, lo ha detto agli avvocati di Alfredo Cospito il medico consulente: «Da oltre quattro mesi ad oggi pesa 67.9 chili. L'umore resta buono, ha un atteggiamento determinato anche se ha la preoccupazione di procurarsi danni irreversibili. Ha problemi ad un piede e questo gli rende complesso camminare». 

Ieri in videocollegamento dal carcere di Milano, dove è al 41bis, con l'udienza del Tribunale del riesame di Perugia, Cospito ha letto un lungo memoriale per ribadire di non volere diventare un martire ma che la sua è una battaglia «contro la repressione della libertà».

Posizione espressa davanti ai giudici che devono pronunciarsi sulla richiesta di annullare le misure cautelari nei suoi confronti e di altri cinque indagati, a vario titolo, per istigazione a delinquere, anche aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico in relazione ad alcuni articoli pubblicati sulla rivista Vetriolo.

Istanza sulla quale il collegio si è riservato di decidere. Nessuno dei coinvolti nel procedimento è attualmente detenuto per le accuse mosse dalla Procura di Perugia ma l'udienza del Riesame si è tenuta nell'aula dentro al carcere di Capanne per questioni di sicurezza. All'esterno infatti un piccolo gruppo di anarchici ha manifestato in sostegno di Cospito, che per collegarsi in videoconferenza con Perugia è tornato in carcere dall'ospedale.

"Fuori Alfredo dal 41 bis" è stato scritto su uno degli striscioni esposti; "Con la penna, con il pensiero, con l'azione. Libertà per i compagni" si leggeva su un altro. L'area del carcere di Capanne è stata controllata da un imponente servizio di sicurezza e la mattinata di proteste si è conclusa senza incidenti. 

(Unioneonline/D)

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