Si cerca ancora una soluzione pacifica della crisi ucraina anche attraverso la carta diplomatica. L’Italia mostra il suo impegno con una missione programmata da Roma affidata al ministro Luigi Di Maio che oggi è atteso a Kiev e poi andrà a Mosca.

La posizione è chiara: da un lato sostegno all’Ucraina ma resta l’esigenza di tenere un canale aperto con la Russia, sulla scia di quanto già fatto da Francia e Germania e in modo diverso rispetto all’atteggiamento intransigente degli americani.

A Kiev Di Maio ribadirà che l'Italia sostiene la "sovranità e l'integrità dell'Ucraina", rispetto ad un'eventuale aggressione russa. Al collega Serghei Lavrov, che lo attende a Mosca probabilmente giovedì, il ministro porterà "messaggi chiari, unitari, fermi, in stretto coordinamento con i nostri partner e alleati europei, Nato e Osce, che scoraggino qualsiasi aggressione o escalation".

Intanto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini si è detto disponibile a rafforzare il contingente italiano in Europa orientale nell'ambito della Nato. Ma resta importante per Roma tenere aperta la porta del confronto con Mosca, "per favorire una soluzione diplomatica e sostenibile", ha spiegato Di Maio alla vigilia della sua missione. Gli Usa invece sono pronti a sanzioni senza precedenti nei confronti di Putin.

Tema fondamentale in questa crisi è per l’Europa il tema dell’energia e proprio l’Italia è tra i Paesi più esposti: da Mosca nel 2020 è arrivato oltre il 40% dell'import di gas, non a caso la questione delle forniture è stata tra i temi al centro del colloquio telefonico avvenuto tra Mario Draghi e Vladimir Putin lo scorso primo febbraio.

(Unioneonline/s.s.)

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