«Prenderemo il controllo di Gaza, anche se Hamas ha accettato l’accordo per la tregua lo faremo comunque. Non c’è mai stato dubbio, non lasceremo Hamas lì».

A parlare è il premier israeliano Benyamin Netanyahu nel giorno in cui è iniziata la prima fase dell’occupazione di Gaza City.

«Questa guerra – ha aggiunto Netanyahu – potrebbe finire oggi, se Hamas depone le armi e libera i restanti 50 ostaggi». Il premier ha quindi sostenuto che il suo obiettivo non è «occupare Gaza, è liberarla dalla tirannia di Hamas» e «penso che siamo vicini a riuscirci». 

L’esercito israeliano intanto ha informato il personale medico e i gruppi umanitari nel nord di Gaza di iniziare a elaborare piani di evacuazione dei civili verso sud, in vista dell'offensiva militare per conquistare l'area. Questa settimana, i funzionari militari israeliani hanno informato «i funzionari medici e le organizzazioni internazionali nella Striscia di Gaza settentrionale di prepararsi per l'evacuazione della popolazione verso la Striscia di Gaza meridionale», si legge nella dichiarazione rilasciata dall'esercito. 

«Abbiamo iniziato le operazioni preliminari e le prime fasi dell’attacco. Le nostre truppe controllano già la periferia della città», ha dichiarato in un comunicato ufficiale il portavoce delle Forze di difesa (Idf), generale di brigata Effie Defrin.

Intanto nella Striscia si continua a morire: è di almeno 40 morti il bilancio dei palestinesi uccisi negli attacchi israeliani a Gaza dalle prime ore di questa mattina, di cui otto mentre attendevano di ricevere aiuti.

E la segretaria Pd Elly Schlein attacca Giorgia Meloni: «Il suo silenzio su quello che sta accadendo a Gaza è vergognoso per l'Italia. Non possiamo continuare a sacrificare la dignità del nostro Paese sull'altare dell'amicizia di Meloni, Tajani e Salvini con Trump e Netanyahu. Davanti all'operazione criminale di occupazione di Gaza e ai ministri di Netanyahu che dichiarano la morte della prospettiva di uno Stato Palestinese Meloni dirà ancora che il riconoscimento della Palestina sarebbe prematuro? Che cosa aspetta, che non ci sia più niente da riconoscere?».

(Unioneonline/L)

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