Ultimi scampoli di campagna elettorale in Turchia, dove da mezzanotte è in vigore il silenzio in vista del referendum che si terrà domani sulla riforma costituzionale voluta dal presidente Recep Tayyip Erdogan.

La riforma punta a dare maggiori poteri al presidente, o, per dirla con le parole delle opposizioni, a introdurre nel Paese della Mezzaluna il "sultanato" di Erdogan.

Proprio ieri Erdogan, impegnato in 4 comizi a Istanbul, ha lanciato l'ultimo appello al suo popolo: "Se le urne scoppieranno di sì, domani sera sarà festa dalla nazione", ha detto, avvertendo che "i gruppi terroristici sono per il no".

DEL GRANDE - Intanto il giornalista e documentarista Gabriele Del Grande, fermato lunedì in Turchia, sta bene. Lo afferma in una nota la Farnesina, specificando che è stato fermato "perché si trovava in una zona del Paese in cui non è consentito l'accesso".

Alessandra Ballerini, legale della famiglia di Gabriele, e Luigi Manconi, presidente della commissione per Tutela dei Diritti Umani del Senato, auspicano che "al più presto siano noti i tempi e le modalità del rimpatrio di Gabriele".
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