Fu lo stesso Donald Trump, nel 2015, a compilare la lettera dove si dichiarava il suo eccellente stato di salute.

A rivelarlo è Harold Bornstein, ex medico personale del tycoon che all'epoca aveva lanciato la sua campagna per la conquista della Casa Bianca.

"Mi ha dettato l'intera lettera. Non l'ho scritta io", ha raccontato Bornstein alla Cnn.

Il certificato, che venne poi diffuso pubblicamente nel dicembre 2015, indicava che la "forza fisica e l'energia" di cui godeva Trump erano "straordinarie" e che, se fosse stato eletto, sarebbe stato "l'individuo più in salute mai eletto alla presidenza".

Bornstein ha anche affermato, in un'intervista diffusa dal canale Nbc, che nel febbraio 2017 (poco dopo aver rivelato al New York Times che Trump prendeva farmaci per favorire la ricrescita dei capelli) tre persone vicine al miliardario erano arrivate nel suo studio e si erano impossessate di tutti i dossier riguardanti il magnate.

"Sono restati circa 25-30 minuti, è stato un vero caos", ha raccontato il medico 70enne, dicendo di essersi sentito "violato, spaventato e triste".

Ha anche identificato due dei tre come una guardia del corpo del presidente, Keith Schiller, e un avvocato della Trump Organization, Alan Garten.

Il nome di Bornstein, che secondo Nbc ha curato Trump per 35 anni, era emerso durante la campagna elettorale delle presidenziali.

Nel settembre 2016, quando la sfidante democratica Hillary Clinton aveva tardato a rivelare che la candidata era stata colpita da una polmonite, il medico aveva assicurato che il repubblicano era invece "in salute eccellente".

Una diagnosi ripresa parola per parola nel gennaio di quest'anno dal medico della Casa Bianca Ronny Jackson, dopo la prima visita medica di Trump dal suo arrivo al potere.

Jackson si è poi ritrovato, la scorsa settimana, al centro di una polemica dopo rivelazioni imbarazzanti legate a prescrizioni di farmaci, consumo eccessivo di alcol e altro, che l'hanno obbligato a ritirare la propria candidatura al ruolo di ministro per gli Affari dei veterani.

(Unioneonline/M)

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