Sono riprese all’alba di oggi le ricerche per le 12 persone che ancora risultano disperse dopo l’incendio che si è sviluppato nelle prime di ieri a bordo del traghetto Euroferry Olympia della Grimaldi Lines al largo dell’isola greca di Corfù. Il numero esatto è stato confermato dal governo ellenico con le dichiarazioni del ministro della Navigazione, Yiannis Plakiotakis.

278 tra passeggeri e membri dell’equipaggio sono stati recuperati con “una grande operazione attraverso Guardia Costiera, Aeronautica e Marina”.

I dispersi sono tutti autisti di camion, nove dei quali bulgari e tre greci. Alcuni camionisti salvati ieri hanno testimoniato che diversi loro colleghi hanno preferito dormire a bordo dei mezzi parcheggiati sul ponte perché le cabine e le sale per i passeggeri erano sovraffollate.

Grimaldi Lines ha reso noto che al momento del disastro il traghetto trasportava 239 passeggeri, 51 membri dell'equipaggio oltre a 153 mezzi pesanti e 32 auto, ma la guardia costiera greca ha fatto sapere che fra le persone salvate due non erano registrate come passeggeri: si tratta di due cittadini afghani.

In queste ore i media greci raccontano la storia di uno dei naufraghi: un uomo che aveva già vissuto momenti di panico nel corso di un episodio simile in quanto si trovava anche a bordo della Norman Atlantic, la nave che, nel dicembre 2014, mentre si trovava nel Canale d'Otranto, aveva preso fuoco. Le vittime erano state 31.

“Rispetto al precedente incidente – ha spiegato - c'è stata una mobilitazione più veloce all'interno della nave e sono stati in grado di lasciarla in tempo" e anche le condizioni meteorologiche, in questa circostanza, "sono state un fattore positivo". 

(Unioneonline/s.s.)

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