Si è ricongiunto con i familiari il piccolo Sohail Ahmadi, neonato afgano disperso da mesi dopo essere diventato protagonista della foto simbolo durante la crisi all’aeroporto di Kabul, quando fu affidato dai genitori a un marine Usa durante il caotico ritiro delle truppe della scorsa estate.

Il piccolo, fa sapere la Bbc, è stato consegnato ieri al nonno: “Stiamo festeggiando e cantando, sembra una festa di matrimonio”, ha detto l’uomo che ora si trova negli Usa con il resto della famiglia. Anche la sua fuga dall’Afghanistan non fu facile, aveva viaggiato dalla lontana provincia di Badakhshan fino a Kabul per poter lasciare il Paese.

Il bambino in questi mesi è stato con Hamid Safi, tassista di 29 anni di Kabul che ha deciso di prendersi cura di lui. I coniugi Ahmadi, genitori del piccolo, il 19 agosto erano all’aeroporto di Kabul nel tentativo di lasciare l’Afghanistan dopo la presa del potere dei talebani. Travolti dalla calca hanno affidato il neonato a un marine Usa nel timore che rimanesse schiacciato dalla folla.

Pensavano di poter arrivare presto all’ingresso per riprenderlo con loro, ma da allora non hanno avuto più notizie del figlio. La coppia è stata evacuata con gli altri figli di 17, 9, 6 e 3 anni, riuscendo a raggiungere Fort Bliss in Texas, dopo un lungo viaggio con tappe prima in Qatar e poi in Germania. Da allora numerosi sono stati gli appelli lanciati per ritrovare il bimbo.

(Unioneonline/L)

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