Le squadre di soccorso sono riuscite a scavare un piccolo buco nella roccia, ad aprire un varco per introdurre del cibo nel foro, e alcuni sono riusciti anche ad introdursi nella grotta Tham Luang, in Thailandia, dove da sabato scorso sono dispersi 12 giovanissimi calciatori tra gli 11 e i 16 anni e il loro allenatore 25enne.

I ragazzi sono rimasti intrappolati a causa delle piogge monsoniche che hanno invaso la grotta e stanno ostacolando i soccorsi.

"Abbiate fede. Credo siano forti, ce la faranno", ha affermato il primo ministro Prayut Chan-o-cha, che è giunto sul posto e si è fermato a rincuorare i parenti, che da giorni sono in attesa e in preghiera davanti alla grotta.

Ma da quei 13 ragazzi non arrivano segnali di vita: se è vero che l'acqua si sta abbassando (ma non tanto) e che l'apertura del varco può rappresentare una speranza, il silenzio della grotta fa pensare che siano davvero poche le possibilità di ritrovare i ragazzi vivi.

Si spera tuttavia che il gruppo sia riuscito a trovare un rifugio, una zona non allagata della grotta, e che sia riuscito a sopravvivere in qualche modo a 7 giorni senza cibo né acqua. I ragazzi erano andati in visita nella grotta dopo l'allenamento: le loro bici, così come le impronte di mani e piedi, sono state trovate davanti all'ingresso.

Attraverso una fessura della grotta sono state calate delle corde con cibo, rifornimenti, una mappa ("Se ricevi questo messaggio, segna il punto in cui vi trovate e verremo subito a salvarvi").

Dall'interno non arrivano risposte né segni di vita, ma la grotta è lunga 10 chilometri e non è piana, quindi è probabile che il gruppo si sia rifugiato in un altro punto, distante dall'ingresso dove ora sono tutti assiepati mentre la polizia cerca altre vie d'ingresso.

(Unioneonline/L)

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