È salito il bilancio delle vittime a seguito della sparatoria avvenuta ieri a Las Vegas : 59 i morti, 527 i feriti.

A esplodere i colpi sulla folla radunata per un concerto di musica country davanti all'hotel Mandalay Bay è stato Stephen Paddock, 64 anni, che si è tolto la vita dopo la strage, la peggiore nella storia degli Stati Uniti dopo l'11 settembre.

Per il presidente Donald Trump il killer era "un uomo malato, un pazzo con molti problemi"

Nella sua camera d'albergo sono state ritrovate oltre 20 armi da fuoco, trasportate con almeno 10 valigie, e altrettante erano nella sua abitazione, centinaia le munizioni; in auto invece aveva dell'esplosivo.

La polizia ha effettuato anche una perquisizione nella seconda casa dell'uomo, a Reno.

In hotel era arrivato qualche giorno fa, dopo aver prenotato una suite con due stanze: ieri ha posizionato due fucili sui treppiedi e ha cominciato a sparare dal 32esimo piano. Per l'Fbi non si è trattato di un atto terroristico, ma secondo il sito Site l'Isis avrebbe rivendicato l'azione con un comunicato in cui indica anche il nome di battaglia di Paddock: Abu Abd al-Bar al-Ameriki.

Le indagini non si fermano, si scava ancora nella vita del 64enne. Intanto in diverse città americane si svolgono riunioni per pregare per le vittime.

La strage ha rinfocolato le polemiche sulle armi facili, fenomeno cui Barack Obama aveva tentato di porre un freno. Sull'argomento è tornato anche il suo successore.

"Parleremo delle leggi sulle armi con il passare del tempo", ha detto Trump, ribadendo di fatto che un giro di vite non è tra le priorità della sua amministrazione.

(Redazione Online/s.s.)

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