Dopo l'attentato ai mercatini di Natale di Berlino, avvenuto lo scorso 19 dicembre per opera del tunisino Anis Amri poi ucciso in un conflitto a fuoco in Italia, il governo tedesco è stato "assente". A denunciarlo sono i genitori di Fabrizia Di Lorenzo, l'italiana morta nella strage insieme ad altre 11 persone. "Non ci hanno mai contattati, ci hanno lasciati soli", dicono ora parlando del risarcimento negato in seguito alla morte della figlia.

Risarcimento a cui non hanno diritto per gli effetti di una legge del 1985 che esclude questa possibilità in caso di danni causati alle vittime di crimini violenti commessi "con un veicolo a motore o un rimorchio". Dunque, una sostanziale equiparazione tra la strage di Berlino e un comune incidente stradale.

"Sono insensibili, assenti, disorganizzati, incapaci", si sono sfogati con la stampa italiana. "Nessuna cifra può pagare la morte di nostra figlia, ma vorrebbe dire ammettere le responsabilità per non aver fermato un criminale".

Qualche giorno fa hanno avuto un incontro con il presidente della Repubblica tedesco, Joachim Gauck, che si sarebbe scusato perché "le cose non si sono svolte in maniera perfetta - avrebbe detto - ma non pensavo fino a questo punto".

I FUNERALI IN ITALIA - VIDEO:

IL BLITZ NELLA MOSCHEA IN GERMANIA - Questa mattina le autorità tedesche hanno compiuto alcuni blitz in diversi luoghi legati all'associazione-moschea Fussilet 33, frequentata da Anis Amri.

Secondo un portavoce della polizia, le perquisizioni hanno coinvolto 460 agenti e sono state condotte in 24 edifici dislocati in diverse parti della capitale tedesca, tra cui appartamenti, due locali dell'associazione e sei celle si due prigioni di Berlino.

L'associazione-moschea Fussilet a quanto pare ha definitivamente chiuso una settimana fa, come riportano le note sulle porte delle sale di preghiera. Secondo le autorità, era un punto di incontro per gli estremisti e serviva anche per raccogliere denaro per sostenere attacchi terroristici in Siria.
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