La Farnesina conferma: Fabrizia Di Lorenzo è morta durante l’attentato di lunedì sera a Berlino.

L’italiana, originaria di Sulmona (L’Aquila), lavorava nella capitale tedesca e tre sere fa era uscita dall’ufficio per fare un giro ai mercatini di natale di Breitscheidplatz, quello preso di mira da un attentatore, finora identificato come il tunisino Anis Amri, che a bordo di un camion ha investito la folla, uccidendo 12 persone.

Sinora era data per dispersa.

Oggi il ministro degli Esteri Angelino Alfano, dopo gli esami del Dna sui resti della giovane, ha - purtroppo - dato la certezza: "È tra le vittime".

LE INDAGINI - Intanto proseguono le indagini per catturare Anis Amri, il 24enne tunisino sospettato di essere il responsabile dell'attacco.

Il giovane è in fuga e, secondo gli investigatori, sarebbe libero e armato.

Su una delle porte del camion usato per la strage, sarebbero state rinvenute alcune impronte, che confermerebbero la sua colpevolezza.

La polizia tedesca ha arrestato quattro persone nel corso dei raid anti-terrorismo collegati all'attacco al mercato natalizio di Berlino, condotti stamattina a Emmerich sul Reno, in Nordreno-Vestfalia. Dopo una serie di controlli i quattro sono poi stati rilasciati.

IL PROFILO DELL'ATTENTATORE - Nelle scorse ore è emerso il recente passato dell'attentatore: dopo l’arrivo su un barcone a Lampedusa, ha trascorso 4 anni in carcere tra Catania e Palermo, poi l’obbligo di rilasciarlo perché le autorità tunisine, che dovevano completare le procedure per il rimpatrio, hanno impiegato troppo tempo e Amri è stato quindi rilasciato.

Nel settembre 2015 è arrivato in Germania, stabilendosi, almeno ufficialmente, a Emmerich, al confine con l’Olanda, il cui centro di accoglienza è stato di nuovo perquisito questa mattina dalla polizia; andava spesso a Berlino, dove più volte è stato fermato e si è presentato con 3 o 4 identità diverse.

I LEGAMI COI SALAFITI - In quel periodo è diventato un seguace di Abu Walaa, predicatore iracheno numero uno dello Stato islamico in Germania, e qualche mese dopo il suo nome è stato inserito nell'elenco delle persone considerate "potenziali minacce terroristiche".

Di lui si tornerà a parlare solo a fine luglio, quando viene identificato su un pullman diretto a Berlino, gli viene notificata l'espulsione e viene inviato a un centro di identificazione temporanea.

Ma, non avendo documenti per l'espatrio, viene di nuovo rilasciato.

Secondo gli ultimi elementi dell'inchiesta, Amri aveva cercato su internet istruzioni per costruire bombe e, almeno in un'occasione, aveva avuto contatti con l'Isis, secondo quanto scrive il New York Times.

MERKEL: "LO PRENDEREMO" - "Supereremo anche questa prova", ha detto oggi parlando alla nazione la cancelliera Angela Merkel, dicendosi "orgogliosa" della risposta data dalle forze dell'ordine e dalla popolazione di fronte all'emergenza.

Merkel ha anche confermato che Amri è un "estremista islamista da tempo noto alle forze dell'ordine" e spiegato che "il perimetro delle ricerche è stato ristretto" e che le autorità stanno facendo tutto il possibile per rintracciarlo e assicurarlo alla giustizia.

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