Donald Trump prenderà "decisioni importanti" sulla questione siriana "entro 24-48 ore".

In seguito al presunto attacco chimico di Bashar al Assad su Douma, roccaforte dei ribelli nella Ghouta orientale, la Casa bianca minaccia ritorsioni.

"Condanno gli atroci attacchi su siriani innocenti, condotti con armi chimiche proibite", ha detto Trump durante una riunione di gabinetto. "Un attacco atroce, orribile. Stiamo studiando la situazione da vicino, siamo impegnati in una serie di meeting con le nostre forze armate. Prenderemo decisioni importanti nelle prossime 24-48 ore".

Un attacco "intollerabile" secondo l'inquilino della Casa Bianca, "atroci azioni i cui responsabili devono pagare a caro prezzo", ha aggiunto, citando il regime di Damasco come uno dei possibili autori.

Ma non solo: "Analizzeremo questi atti barbarici: se è la Russia, se è la Siria, se è l'Iran. O se sono tutti insieme, lo capiremo e sapremo le risposte molto presto".

E a chi gli chiede se ci siano dei dubbi sui responsabili dell'attacco, ha risposto così: "Per me non ci sono molti dubbi, ma i generali chiariranno la situazione".

È passato poco più di un anno dall'incubo Guerra mondiale scatenato lo scorso 7 aprile dall'amministrazione Usa e dalla delicatissima crisi siriana. Il 7 aprile 2017 l'esercito americano ha lanciato 59 missili Tomahawk contro la base aerea siriana di Shayrat, per rispondere al raid chimico del regime di Bashar al Assad sulla provincia di Idlib.

Anche allora Trump rispose a un attacco chimico del regime, in quello che fu solo un avvertimento ad Assad. Perché dopo quel bombardamento che ci fece risvegliare nel terrore di vivere una guerra globale dagli effetti potenzialmente disastrosi (dichiarare guerra alla Siria significa dichiararla anche a due importanti potenze militari come Russia e Iran) Donald Trump si fermò.

(Unioneonline/L)

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