Cellulare alla mano, la furia di Donald Trump non risparmia nessuno. A scatenare l'ultima – solo in ordine temporale – raffica di tweet al vetriolo del presidente Usa è l'attacco, forse condotto con armi chimiche, che ha fatto 100 vittime in Siria.

"Il presidente Putin, la Russia e l'Iran sono responsabili per il loro sostegno ad Assad l'Animale. È un grande prezzo da pagare. Bisogna aprire immediatamente l'area per verifiche e aiuti medici. Un altro disastro umanitario senza motivo", ha scritto il presidente degli States.

I tweet non si sono limitati però alle invettive contro russi e iraniani, ma anche contro il suo predecessore Barack Obama: secondo Trump, infatti, parte delle responsabilità del raid messo a segno nella zona di Duma - città della regione del Ghouta, considerata la roccaforte dei ribelli siriani – sarebbe del suo predecessore, a suo dire troppo remissivo e attendista nei confronti di Assad: "Se il presidente Obama avesse attraversato la sua dichiarata 'linea rossa' sulla sabbia, il disastro siriano sarebbe finito molto tempo fa! L'animale Assad sarebbe stato storia!"

Obama, infatti, aveva dichiarato che solo qualora Assad avesse superato la "linea rossa" e usato armi chimiche, gli Stati Uniti sarebbero intervenuti. Quando poi Assad se ne servì, Obama accettò un accordo mediato dalla Russia, con il quale lo stesso presidente siriano si impegnava a distruggere il suo arsenale chimico. Cosa che poi fece, sotto controllo internazionale. Almeno ufficialmente.

(Unioneonline/DC)

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