Sono almeno 100 le vittime a seguito di un sospetto attacco chimico che ha preso di mira la zona di Duma, città della regione della Ghouta ritenuta la roccaforte dei ribelli siriani.

Tra i morti, secondo l'associazione di beneficenza del Medical Care and Relief Organizations, c'è un alto numero di donne e bambini. I feriti sono circa mille. Ma il tragico bilancio potrebbe aumentare nelle prossime ore, perché molte persone sono ricoverate con difficoltà respiratorie.

Quando i soccorritori sono arrivati sul posto hanno sentito un forte odore di cloro, ma si è pensato prima all'uso di gas di sarin.

Dal canto suo, Damasco nega l'utilizzo di armi chimiche. Una posizione sostenuta anche dalla Russia.

Intanto, attraverso la portavoce del dipartimento di Stato americano Heather Nauert, gli Stati Uniti hanno fatto sapere di reputare Mosca "corresponsabile" dell'attacco: "Ha violato i suoi impegni verso le Nazioni Unite ed è responsabile di questi brutali attacchi. Chiediamo alla Russia di porre fine a questo sostegno assoluto e di collaborare con la comunità internazionale per prevenire ulteriori attacchi chimici", si legge su Twitter.

(Unioneonline/s.s.)

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