Non ci sono segnali che indichino che Kim Jong-un sia stato male e sia stato, di conseguenza, sottoposto a un intervento chirurgico al cuore.

Nulla di vero, dunque, in quanto riportato nelle scorse settimane dai media nordcoreani, che attribuivano a un delicatissimo intervento di chirurgia cardiovascolare la scomparsa per settimane dalle scene del leader politico nel Paese.

A riferirlo i servizi d'intelligence di Seul (Nis) e secondo le notizie dell'agenzia sudcoreana Yonhap, diffuse dopo una riunione a porte chiuse per riferire ai parlamentari.

Dall'inizio dell'anno Kim è apparso in pubblico 17 volte, meno che in passato, a causa - dicono da Seul - dell'impatto della pandemia di coronavirus e perché l'attenzione si concentra sulle questioni interne. Per il Nis, "anche se Kim non si è fatto vedere in pubblico, ha comunque gestito normalmente gli affari dello Stato".

"Si ritiene che Kim non sia stato sottoposto a un intervento chirurgico o a terapie per il cuore", ha detto ai giornalisti il deputato Kim Byung-kee.

Per il Nis, Kim non ha problemi cardiologici e secondo gli esperti citati anche un intervento lieve richiederebbe quattro o cinque settimane di riabilitazione. Inoltre, il Nis "non esclude la possibilità" di un'epidemia di Covid-19 in Corea del Nord, anche se Pyongyang non ha confermato ufficialmente nessun caso.

Dopo voci e indiscrezioni delle settimane passate sulle condizioni di salute di Kim, sabato scorso i media nordcoreani hanno dato notizia della partecipazione del "caro leader" all'inaugurazione di una fabbrica di fertilizzanti, diffondendo le prime immagini di Kim dall'11 aprile.

Ieri il leader nordcoreano è stato insignito della Medaglia del 75esimo anniversario della Vittoria in Russia, ma l'onorificenza non è arrivata direttamente nelle sue mani. È stata infatti consegnata al ministro degli Esteri Ri Yong-ho dall'ambasciatore russo Aleksandr Matsegora nel corso di una cerimonia a Pyongyang.

(Unioneonline/v.l.)
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