Non si placa il malumore degli atleti del nuoto in acque libere ai Giochi di Parigi, le cui gare sono state organizzate nella Senna, giudicata da molti troppo sporca e “inquinata”

«Confidiamo nel comitato olimpico internazionale, garante da sempre della salute degli atleti. Se le autorità competenti riterranno le acque della Senna idonee allo svolgimento delle gare di triathlon e assicureranno le condizioni di sicurezza previste, gli azzurri dell'Italia Team prenderanno parte alle competizioni senza problemi», ha fatto sapere in una nota il Coni, aggiungendo: «L’Italia Team non rilascerà ulteriori dichiarazioni in merito, certo che il Cio assumerà la decisione più giusta a tutela degli atleti, veri protagonisti dei Giochi olimpici».

Ma sono gli stessi atleti a storcere il naso. «Quando ti svegli alle 4.20 per gareggiare alle Olimpiadi, e la gara non c'e'...», il messaggio polemico postato sui sociale dal novergese Kristian Blummenfelt, campione olimpico della specialità a Tokyo 2020, dopo lo spostamento della gara di triathlon a causa delle acque del fiume rese sporche dalla pioggia.

«Se la priorità è la salute degli atleti - ha detto invece il belga Marten van Riel, due bronzi olimpici - la gara doveva essere spostata altrove da tempo. Siamo solo marionette in uno spettacolo di marionette», ha aggiunto. 

Dal canto proprio, gli organizzatori, nell’ultimo briefing, hanno comunicato di essere ottimisti, in quanto «i valori della presenza di batteri nella Senna erano questa mattina leggermente superiori ai limiti previsti dalle linee guida per la balneabilità».

(Unioneonline)

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