Elly Schlein incontra Roberto Salis, papà di Ilaria.  E per la maestra in carcere a Budapest si profila l’ipotesi di una candidatura alle Europee con il Pd, come capolista nel collegio delle Isole e quindi anche della Sardegna (unita alla Sicilia), terra d’origine della famiglia Salis.

Dopo le prime indiscrezioni, fonti Pd hanno chiarito che Schlein ha incontrato il padre di Salis per parlare della «situazione incresciosa in cui si trova la figlia».

La stessa segretaria ha spiegato che non c’è alcuna ipotesi candidatura né alcuna trattativa: «Ho voluto incontrare il padre di Salis per discutere come possiamo aiutare a toglierla dalla condizione in cui si trova. Nel dibattito sul totonomi terrei fuori una situazione delicata come questa», ha sottolineato a "Cinque minuti" su Rai 1.

La possibile «candidatura di Ilaria Salis è un errore secondo me. Il tentativo da parte della sinistra di strumentalizzare» e «politicizzare» il caso, «se l'obiettivo è quello di aiutarla», va «totalmente fuori centro», così «la si penalizza». Coì ha commentato il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli (FdI), interpellato in Transatlantico.

«Io sono stato il primo a criticare il trattamento di Ilaria Salis da parte delle autorità ungheresi», ha aggiunto  Rampelli, «mi ha ha fatto abbastanza impressione vederla tradotta in un’aula di tribunale in catene. Detto questo, la magistratura è indipendente non solo in Italia, è un ente autonomo e indipendente dal potere politico. Penso che il governo Meloni  abbia fatto tutto il possibile per preparare una azione diplomatica» e ci sono stati «dei «risultati positivi, visto che sono migliorate le condizioni carcerarie». 

(Unioneonline)

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