Un intervento del governo ungherese sul caso di Ilaria Salis che non è certo il primo. Ma le parole «dure e nette» arrivate ieri direttamente dal portavoce di Viktor Orbán, Zoltan Kovacs, mostrano tutta l’irritazione di Budapest per l’interessamento del presidente Sergio Mattarella e dei media italiani, che ogni giorno seguono la vicenda della militante di sinistra da 13 mesi in carcere con l’accusa di aver aggredito tre neofascisti.

«Da metà febbraio, il padre di Ilaria Salis, Roberto Salis, ha fatto il giro dei media europei dicendo di essere 'preoccupato' per la sicurezza della figlia finché sarà in Ungheria», ha scritto Kovacs in un post su X chiarendo poi che «nessuno, nessun gruppo di estrema sinistra, dovrebbe vedere l'Ungheria come una sorta di ring di pugilato dove arrivare e pianificare di picchiare qualcuno a morte. E no, nessuna richiesta diretta da parte del governo italiano (o di qualsiasi altro importante mezzo di informazione) al governo ungherese renderà più semplice difendere la causa di Salis, perché il governo, come in qualsiasi altra democrazia moderna, non ha alcun controllo sui tribunali».

Una vera e propria doccia gelata per il papà di Ilaria, Roberto Salis, che da oltre un anno combatte al fianco della figlia: «È tutto politicizzato – commenta – il processo è già stato fatto e il verdetto è stato emesso, non si capisce perché proseguano con le udienze… Quando c’è un politico che se la prende con un privato cittadino di un altro Stato è chiaro che c’è qualcosa di incredibile».

Già a fine gennaio, dopo la prima udienza del processo, Kovacs aveva definito «altamente discutibile» la credibilità di Ilaria Salis e «apertamente di sinistra» il suo legale ungherese, Gyorgy Magyar, ma era stato poi il ministro degli Esteri Péter Szijjartó ha chiarire il punto di vista del governo di Budapest: «Spero sinceramente che questa signora riceva la meritata punizione in Ungheria», aveva detto a Roma dopo un colloquio con il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani avvenuto a fine febbraio.

E ora questa nuova precisazione dopo le notizie, apparsa anche sui giornali ungheresi, della telefonata di solidarietà del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Roberto Salis. 

(Unioneonline/v.l.)

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