Sabotaggio al Nord Stream, da Berlino mandato d’arresto europeo per un sub ucraino
L’uomo, rifugiatosi a Varsavia, è ora irreperibileUna pista concreta nella soluzione del giallo del sabotaggio al gasdotto Nord Stream avvenuto a settembre 2022 al largo dell'isola danese di Bornholm.
A rivelarlo le testate tedesche Die Zeit, Sueddeutsche Zeitung, Ard, che fanno riferimento a un’indagine della magistratura federale tedesca secondo cui a piazzare le cariche esplosive che hanno fatto saltare l'oleodotto sarebbe stato un gruppo di ucraini, quasi tutti sub esperti e istruttori in una scuola di sub di Kiev.
A confermarlo il mandato d'arresto europeo emesso dalla Germania per il 44enne ucraino Wolodymyr Z., subacqueo professionista attualmente residente in Polonia, dove si sarebbe trasferito prima di poter essere fermato.
L’uomo ha respinto ogni addebito, e nonostante il mandato d'arresto sia stato trasmesso alle autorità polacche e si discuta delle sue sorti - così la Zeit - a livello di colloqui tra i due governi, è ancora a piede libero.
Fra i sospettati su cui indaga la Procura tedesca altri due ucraini, fra cui una donna: la coppia gestisce una scuola di subacquea in Ucraina, dove pare che il 44enne lavorasse come istruttore, e secondo le autorità i due, che si chiamerebbero Yevhen e Svitlana U., avrebbero attaccato le cariche esplosive ai due gasdotti.
Per anni sono circolate teorie cospirative sull'accaduto, con ipotesi non confermate che indicavano i governi di Kiev, Mosca o Washington come possibili mandanti. È stato anche suggerito che gruppi militari ucraini o russi, agendo all’insaputa dei rispettivi governi, potrebbero essere responsabili.
Quel che è certo è che rimane comunque irrisolta la questione più ampia su chi abbia ordinato l'attacco: non ci sono infatti prove che colleghino l'azione a qualsiasi paese o gruppo specifico.
(Unioneonline/v.l.)