Scontro aperto tra William Barr e i democratici del Congresso Usa.

Il ministro della Giustizia di Donald Trump ha comunicato alla Camera che non si presenterà in Commissione per rispondere alle domande su come abbia gestito il rapporto con Robert Mueller, il super inquirente del Russiagate.

"L'amministrazione non può imporre le modalità delle nostre audizioni - ha tuonato Jerrold Nadler, rappresentante della Camera -. Noi ci riuniremo, mentre la sua sedia rimarrà vuota. Mi aspetto che ci ripensi altrimenti dovremo agire in maniera diversa".

Il rifiuto di Barr arriva dopo la deposizione di quattro ore dell'attorney general al Senato durante la quale i democratici hanno duramente attaccato e chiesto le dimissioni del ministro per le relazioni sospette con Mueller.

In particolare alla luce della lettera che il procuratore speciale ha inviato a Barr il 27 marzo scorso per lamentarsi del modo in cui il ministro aveva sintetizzato i risultati della sua inchiesta sul capo di Stato americano. Un testo che, ha scritto Mueller, non ha "rappresentato il contesto, la natura e la sostanza del lavoro e delle conclusioni del mio ufficio". Il candidato dem alla Casa Bianca, Joe Biden, ha dichiarato che Barr "dovrebbe dimettersi perché ha perso la fiducia del popolo americano".

(Unioneonline/M)
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