Il presidente Joe Biden è pronto ad arrivare in Israele. La visita è in programma mercoledì, come anticipato dal segretario di Stato americano Antony Blinken al termine dell'incontro a Gerusalemme con il premier israeliano Benjamin Netanyahu durato sette ore e mezzo.

Biden con la sua visita in Israele, precisa Blinken, «riaffermerà l'impegno Usa al Paese ebraico e invierà un messaggio chiaro ad altri gruppi, ovvero ‘non attaccate’».

Parlerà inoltre degli aiuti militari a favore dei civili rimasti a Gaza, inclusa la possibilità di creare aree sicure.

Tappa poi anche anche in Giordania, dove incontrerà Abu Mazen. L'ufficiale americano più alto in grado nella supervisione delle forze Usa in Medio Oriente, il generale Michael 'Erik' Kurilla, capo del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), è nel frattempo già arrivato in Israele per una visita a sorpresa, per prevenire l’escalation. 

Nella notte la telefonata di Benjamin Netanyahu a Vladimir Putin, in cui il primo ministro israeliano ha affermato di non essere intenzionato a fermare la sua offensiva nella Striscia di Gaza finché non avrà eliminato le capacità militari e governative di Hamas

Netanyahu ha detto a Putin che Israele è stato attaccato da «assassini vili e crudeli» e ha risposto - determinato e unito – lanciando una guerra contro Hamas.

Il presidente russo, che ha dichiarato a Netanyahu di essere pronto a impegnarsi per una soluzione diplomatica del conflitto, è arrivato stamani in Cina. Ieri aveva sentito i paesi arabi chiedendo un cessate il fuoco in Medio Oriente.

L’EMERGENZA – Israele ha continuato nel frattempo stanotte a bombardare postazioni di Hezbollah in Libano e di Hamas a Gaza: almeno 52 i morti nella Striscia, decine i feriti.

Seicentomila persone hanno evacuato Gaza ma altre 100mila ancora vivono in città, secondo Israele che prepara l'invasione di terra. Circa 500mila gli sfollati interni israeliani.

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata