Qatargate: «Panzeri al vertice dell’organizzazione». Si indaga anche in Marocco
Prosegue l’inchiesta sul presunto giro di tangenti tra Doha, Rabat e il Parlamento Ue, partita grazie a una “talpa”. Il sospetto è che possano esserci altri eurodeputati coinvoltiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Prosegue l’inchiesta della Procura di Bruxelles sul presunto giro di tangenti che da Qatar e Marocco sarebbero arrivate nelle tasche di europarlamentari e personaggi ben “inseriti” nelle istituzioni Ue.
Secondo le ultime indiscrezioni l’inchiesta sarebbe partita da una “talpa” tra gli stessi eurodeputati e il sistema illecito, si legge nelle carte, avrebbe avuto come «animatore della vasta organizzazione fraudolenta» Antonio Panzeri, ex eurodeputato di Pd e Articolo 1, finito in carcere assieme all'ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili e al compagno di quest’ultima Francesco Giorgi.
Intanto, mentre il Pd ha sospeso l’europarlamentare Andrea Cozzolino dagli organismi del partito fino alla chiusura delle indagini, i servizi di intelligence continuano a scavare nello scandalo, cercando ora di approfondire non solo i presunti legami illeciti tra le persone coinvolte e il Qatar, ma anche quelli che il sistema avrebbe avuto con il Marocco.
Il sospetto è che la rete di eurodeputati e funzionari Ue coinvolti nella trama di corruzione possa essere molto più ampia di quanto emerso finora.
(Unioneonline/l.f.)