L’europarlamentare Andrea Cozzolino sospeso in via cautelativa dall'albo degli iscritti e degli elettori del Pd e da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte. E ciò fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della magistratura relative allo scandalo Qatar gate.

Lo hanno deciso i componenti della commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico.

«Il provvedimento che applica le norme dello statuto del Pd, del codice etico e del regolamento delle commissioni di garanzie, e che mira a tutelare l'immagine del Partito Democratico e a consentire all'onorevole Cozzolino (già comunque autosospesosi dal Gruppo S&D del Parlamento Europeo) la più ampia difesa delle proprie posizioni - è immediatamente esecutivo», spiega il partito.

Ieri nel corso dell’ammissione fiume di quattro ore, Francesco Giorgi avrebbe detto di sospettare che Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, abbiano preso soldi proprio tramite l'ex eurodeputato socialista Antonio Panzeri.

Cozzolino si chiama fuori "indignato" assicurando di essere del tutto estraneo alle indagini. Ma gli elementi emersi danno nuova concretezza all'ipotesi che lo scandalo possa ricadere a valanga su altri politici e funzionari Ue, facendo crollare l'intera architettura comunitaria. 

La giustizia belga segue la strada delle tangenti mentre vengono tratteggiati i contorni di un intrigo internazionale innescato da uno scontro tutto arabo tra i servizi di intelligence di Doha, Rabat e Abu Dhabi.

Nel frattempo, l'ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, dal carcere di Haren rivendica la sua innocenza. Giorgi, a lungo braccio destro di Panzeri, ha riconosciuto di aver fatto parte di un'organizzazione utilizzata dal Marocco e dal Qatar per interferire e condizionare gli affari europei. Ma ha anche cercato di farsi in gran parte carico delle accuse: il suo ruolo - ha rivelato - era quello di gestire i contanti, comunque tutti suoi e non della compagna Kaili.

(Unioneonline/D)

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