Le sirene d'allarme in Ucraina non smettono di suonare, preludio all'ennesima notte di bombardamenti (qui la cronaca della giornata). Mentre le immagini satellitari mostrano l'avanzata dei carri armati russi fino a 25 km dal centro di Kiev, nuovi pesanti attacchi missilistici hanno distrutto una base aerea nei pressi di Vasylkiv, una trentina di chilometri a sud-ovest della città.

Le evacuazioni di civili proseguono con il contagocce e la difesa ucraina ha denunciato l'uccisione di 7 persone in fuga dal villaggio di Peremoga, tra cui un bambino, proprio lungo un corridoio “verde” concordato con i russi. Una strategia del terrore, quella contro la popolazione, che sembrerebbe confermata anche da un'intercettazione telefonica effettuata dall'intelligence ucraina secondo cui nei pressi di Kharkiv le truppe russe avrebbero ricevuto dal loro comando "l'ordine di sparare sui civili e i bambini".

Raid si segnalano a Dnipro, terza città dell'Ucraina sul fiume omonimo, dove secondo il sindaco i sistemi di difesa aerea hanno però respinto un attacco dal cielo nelle prime ore del mattino. Colpita anche Kropyvnytskyi, nel centro. Il fronte più caldo resta quello di Mariupol, che i russi già ieri avevano annunciato di aver completamente circondato. A metà strada tra Mariupol e Kherson, con l'offensiva che punta a prendere il controllo dell'intera fascia costiera sul mar d'Azov, è caduta ormai in mano russa anche Melitopol, dopo il sequestro ieri del sindaco Ivan Fedorov, che secondo Zelensky potrebbe essere torturato dagli "occupanti" per spingerlo a registrare un video in loro sostegno. 

PUTIN: “PROGRESSI” - Vladimir Putin intanto fa balenare la speranza di una fine della guerra parlando di "progressi" sul fronte diplomatico. "Come mi hanno riferito i nostri negoziatori, c'è stato qualche sviluppo positivo", insiste lo Zar, ricevendo il suo più fidato alleato, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, per un colloquio-maratona di cinque ore. Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky apre uno spiraglio su una possibile soluzione negoziata del conflitto.
E un altro segnale arriva da Mosca, con l'annuncio che i colloqui tra le due parti continuano in videoconferenza, dopo i tre incontri in presenza tenuti in Bielorussia.

Impossibile dire su quali elementi concreti si basi Zelensky quando parla di un atteggiamento più disponibile di Putin. Soprattutto mentre il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba afferma che il nemico continua ad avanzare richieste "inaccettabili" per Kiev. "Noi - ha aggiunto il capo della diplomazia - non scenderemo a compromessi su nessuno dei temi esistenziali che riguardano l'Ucraina". Quello che il presidente ucraino ha sottolineato in un incontro con i giornalisti stranieri a Kiev è per ora il cambiamento di tono di Putin. "All'inizio c'erano ultimatum che arrivavano da Mosca, adesso hanno cominciato a parlare di qualcosa", ha sottolineato Zelensky, dicendosi "contento di questi segnali". Nei colloqui fin qui avuti tra le delegazioni russa e ucraina si è parlato soprattutto di tregue locali per garantire i corridoi umanitari per l'evacuazione dei civili. 

Ma a smorzare gli entusiasmi è una nota dell'Eliseo, dopo un nuovo colloquio telefonico a tre fra il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il capo del Cremlino. Putin "non ha dato alcun segnale della volontà di sospendere la guerra", hanno osservato fonti della presidenza francese, riconoscendo solo che ha abbassato qualche tono, rinunciando ad esempio a parlare dell'esigenza di “denazificare” l'Ucraina. Da Berlino il portavoce di Scholz afferma che lui e Macron hanno chiesto la fine del conflitto, aggiungendo che "su altri contenuti del colloquio è stato concordato il silenzio".

(Unioneonline/D)

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