Patrick Zaki, il giovane egiziano e studente dell’università di Bologna condannato ieri a tre anni, ha ricevuto la grazia presidenziale. Lo hanno reso noto le autorità egiziane.

Il presidente Abdel Fattah Al Sisi «usa i suoi poteri costituzionali ed emette un decreto presidenziale che concede la grazia a un gruppo di persone contro le quali sono state pronunciate sentenze giudiziarie, tra cui Patrick Zaki e Mohamed El-Baqer, in risposta all'appello del Consiglio dei segretari del Dialogo Nazionale e delle forze politiche». Lo ha scritto su Facebook un componente del Comitato per la grazia presidenziale egiziano, Mohamad Abdelaziz. Mohamed al-Baqer è l’avvocato di Alaa Abdel Fattah, il più famoso detenuto politico egiziano.

«Domani Patrick Zaki sarà in Italia e gli auguro dal profondo del cuore una vita di serenità e di successi», afferma in un videomessaggio la premier Giorgia Meloni, che ringrazia anche il presidente egiziano Al Sisi. «Fin dal nostro primo incontro lo scorso novembre io non ho mai smesso di porre la questione, ho sempre riscontrato da parte sua attenzione e disponibilità. E voglio ringraziare l'intelligence e i diplomatici, tanto italiani che egiziani, che in questi mesi non hanno mai smesso di lavorare per arrivare alla soluzione auspicata».

Una grazia arrivata dopo una lunga e costante trattativa tra Roma e Il Cairo, frutto dell’impegno congiunto di governo e intelligence, che si è intensificato col governo Meloni e alla fine ha pagato.

«Se ieri era un giorno catastrofico oggi è un giorno di felicità – il commento di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia - È importante che Patrick torni a essere libero. Auspichiamo, se questo provvedimento non lo contempla, anche che sia abolito il divieto di viaggio. E questa piazza che si sta riempiendo al Pantheon, se un'ora fa era preoccupata, ora è una piazza felice».

Non appena è arrivata la notizia nell’Aula del Senato, i lavori sono stati interrotti per un lungo applauso: «Voglio esprimere la gioia di tutto il Senato per questo risultato. Voglio ringraziare tutti quelli che si sono spesi in questi anni per questo risultato. Ci tenevo ad esternarlo all’Assemblea», ha detto il senatore del Pd Filippo Sensi. «Grande soddisfazione - afferma il senatore Giulio Terzi di FdI - per l’importanza di un passo così decisivo».

Zaki era stato condannato con sentenza inappellabile per diffusione di notizie false, per un articolo scritto nel 2019 sulla minoranza copta. Dei 3 anni avrebbe dovuto scontare ancora 14 mesi. Ieri era stato di nuovo portato in carcere: sia il governo italiano che quello americano avevano chiesto che fosse graziato.

(Unioneonline/D)

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