Gli Usa bocciano la proposta di un cessate il fuoco immediato a Gaza al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il veto statunitense ha bloccato una bozza di risoluzione - che ha visto 13 voti a favore e l'astensione del Regno Unito - giudicata troppo "sbilanciata" per ricevere l'ok americano.

Una tregua auspicata e ritenuta necessaria dall’Onu, visto che la situazione nella Striscia è «vicina al punto di non ritorno, con l’ordine civile che sta crollando». Gli aiuti umanitari stentano ad arrivare, i convogli umanitari vengono saccheggiati e i veicoli dell’Onu presi a sassate.

Ieri sera le Brigate Ezzedin al-Qassam, l'ala militare di Hamas, hanno diffuso un video che mostra il cadavere di un soldato israeliano morto, secondo i miliziani palestinesi, a seguito di un blitz fallito per liberarlo tentato stamattina dalle forze israeliane. Il filmato, che dura poco meno di due minuti, mostra nella prima parte il militare rapito mentre parla in camera, illeso: «Mi chiamo Saar Baruch, ho 24 anni e sono del kibbutz Beeri. Dal 7 ottobre sono ostaggio a Gaza. Voglio tornare a casa», dice. Poi le immagini proseguono con quelle che a dire di Hamas sono le conseguenze del tentato blitz: pozze di sangue sul pavimento e sui gradini di alcune scale, insieme a bossoli e il disordine e la distruzione conseguenza dello scontro a fuoco. Le immagini si chiudono inequivocabilmente con il cadavere del soldato israeliano.

L’ambasciatore Usa all’Onu Robert Wood ha spiegato che il veto è arrivato per la mancanza nel testo della condanna di Hamas e dell’esplicito riferimento al diritto alla difesa di Israele: «Siamo stati costretti a votare contro», ha detto, sottolineando gli Usa «sostengono una pace duratura, ma una tregua ora non farebbe altro che gettare i semi per la prossima guerra».

«Ringrazio gli Stati Uniti e il presidente Biden per essere stati fermamente al nostro fianco, oggi, e per aver dimostrato la loro leadership e i loro valori. In questa festa di Hanukkah, un po' di luce ha dissipato gran parte dell'oscurità», ha scritto su X l'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan.

«La brutalità perpetrata da Hamas - ha ribadito invece il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres rilanciando la proposta di una tregua umanitaria - non potrà mai giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese».

(Unioneonline/L)

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