Nella vicenda che vede crescere la tensione tra Stati Uniti e Corea del Nord, e con essa anche i timori della comunità internazionale verso un'escalation che potrebbe avere effetti catastrofici, si è inserita in queste ore anche l'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley.

La quale ha detto di non escludere la possibilità di un raid aereo da parte degli Usa contro Pyongyang se il regime guidato da Kim Jong-un effettuerà un nuovo test nucleare. Un motivo sufficiente - ha detto in un'intervista - per "agire e fare qualcosa", così come potrebbe essere un attacco a una base militare americana o - appunto - il lancio di un missile balistico intercontinentale.

Cosa, quest'ultima, che potrebbe accadere presto: domani ad esempio ricorre l'85esimo anniversario della fondazione dell'esercito di Pyongyang, per cui si teme l'avvio di un nuovo test nucleare dopo il fallito lancio del 16 aprile.

In questo caso - ha aggiunto Haley - il presidente Donald Trump deciderà cosa fare. Nel frattempo The Donald si limita a coordinarsi con il presidente giapponese Shinzo Abe sulla questione nordcoreana.

I due hanno parlato a telefono per circa 30 minuti e si sono accordati per mantenere una stretta cooperazione e per chiedere alla Corea del Nord di frenare il programma armamentistico.

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